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Appalto Biblioteche Comune di Parma, un passaggio strategico per Parma "capitale della cultura"

FP CGIL Parma, valorizzare i lavoratori significa puntare a un miglioramento consolidato dei servizi bibliotecari

In questi giorni si chiude la gara per l’appalto relativo alle Biblioteche del Comune di Parma, realtà unica e importante del tessuto sociale e culturale della città.

Nove anni orsono la scelta di esternalizzare il Servizio di servizio bibliotecario di Guanda e Ilaria Alpi, che in parte coinvolge anche le biblioteche Civica, Alice e Pavese.

"Ad una prima analisi del documento di bando - nota Ruggero Manzotti e Silvia Sartori della FP CGIL di Parma -, si evince l’innalzamento della quota economica generale sul triennio rispetto all’ultimo bando del 2015, che coincide però con una programmazione generale del servizio che richiede molti più giorni di apertura, in particolare nei fine settimana, oltreché l’inserimento di elementi di programmazione nuovi e particolari".

Ricordiamo che questi Servizi bibliotecari sono assicurati da personale competente e particolarmente formato, che garantiscono un servizio e una gestione particolarmente accurati a fronte di contratti “poveri” e inquadramenti relativi bassi. Si tratta peraltro  di un contesto che vede personale pubblico e privato (di cooperativa) svolgere le stesse mansioni con differenze contrattuali e salariali molto significative, con un'integrazione pubblico-privato impostato sulla differenza di trattamento.

"Le richieste del nuovo bando, tuttavia, alzano ancora di più l’asticella delle attese e delle competenze, non lasciando spazio a miglioramenti contrattuali o a passaggi di livello. I requisiti - spiegano ancora Manzotti e Sartori - riguardano le lingue straniere, la conoscenza della comunicazione web e social, capacità organizzative di eventi pubblici, la gestione e organizzazione di percorsi rivolti alle scuole e all’infanzia, insomma una serie di competenze alte, specifiche e importanti che poco collimano con il contratto delle cooperative sociali e in particolare con l’inquadramento contrattuale che viene previsto".

Oltre a queste preoccupazioni ci sono anche le perplessità legate alla progettualità generale e all’indirizzo che tale progettualità avrà negli anni a venire, dove le richieste organizzative e le aperture nei fine settimana sono legate alla progettazione di eventi da svolgersi nelle varie strutture bibliotecarie.

"Già ora - sottolineano i funzionari FP CGIL - le biblioteche comunali presentano una offerta culturale e sociale molto ricca nella nostra provincia in termini di attività laboratoriali, incontri e presentazioni e eventi ludici. Questa tendenza è destinata ad accentuarsi nei prossimi anni senza che di fatto venga previsto un numero necessario di ore per ideare, organizzare, e realizzare questi interventi. Inoltre nutriamo alcuni dubbi sul concentrarsi esclusivamente sugli eventi, reputiamo importante infatti che le biblioteche e in generale il sistema bibliotecario si aprano alla città, promuovano momenti di condivisione e ludici, ma riteniamo fondamentale la crescita della funzione primaria di una biblioteca, l’esigenza e la soddisfazione del lettore, la consulenza, la ricerca e il sostegno bibliografico. Proprio questi elementi andrebbero rinnovati e ampliati anche con il supporto di eventi differenti ma sempre in un’ottica che non contraddica lo spirito originario e fondamentale di una biblioteca".

"Questi anni - concludono Ruggero Manzotti e la Sartori - saranno importantissimi per la nostra città, per la cultura della città; essere capitale della cultura significa anche lavorare per rinnovare e riprogettare i luoghi della cultura in città. La FP CGIL auspica che tutto questo sia fecondo di miglioramenti stabili, che guardino al futuro di questi luoghi e delle persone che questi luoghi li rendono vivi e fruibili a tutti noi. I lavoratori sono il cuore pulsante di questi luoghi e la loro passione per il proprio lavoro contraddistingue anche la tipologia di servizio che viene reso".

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