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"Assistenza Anziani: qualità o quantità?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

ASSISTENZA ANZIANI E DISABILI

Qualità o quantità? Il lavoro che viene svolto da OSS, Infermieri e tutte le figure professionali all’interno dei servizi di assistenza anziani e disabili è del tutto sconosciuto all’opinione pubblica. Se non per i fatti di cronaca, i quali danno risalto alla macchia nera presente su un foglio bianco. Il foglio bianco è tutto il personale che quotidianamente presta il proprio servizio, con professionalità e dedizione. Ma come in tutte le cose è molto più facile criticare ciò che non funziona, che premiare ed elogiare i buoni servizi prestati. Detto ciò è necessario fare uscire dall’ombra il nostro lavoro quotidiano svolto in silenzio e, molto spesso, senza la gratificazione che merita. Non si parla mai, per esempio, delle condizioni in cui ci si trova ad operare: continui tagli e riduzioni di risorse, strutture vecchie e scarsità di personale necessario per offrire un buon servizio. Per non parlare dei Parametri regionali che spesso sono imposti da scelte politiche (che mirano esclusivamente al profitto), scritti da burocrati che, detto in tutta franchezza, non hanno la minima idea di cosa voglia dire lavorare e dare assistenza alle persone più fragili. Per quanto riguarda il comune di Parma, bisogna dare atto che è stata fatta una scelta d’internalizzazione e gestione pubblica del servizio assistenza anziani, (ex IRAIA) oggi ASP Ad Personam, ma tale scelta deve essere accompagnata ed incentivata con le risorse necessarie per dare un servizio di qualità e non di quantità. Si chiede all’amministrazione comunale, insieme all’AUSL , di mettere in atto azioni per migliorare la qualità del servizio: - maggiori risorse economiche da investire per rendere più agibili le strutture in cui si opera - rivedere e modernizzare i parametri assistenziali minimi che la regione pianifica. Ma per iniziare tutto ciò è necessario parlarne e aprire un tavolo congiunto con tutte le istituzioni coinvolte e i lavoratori. Lavoratori che, oltre tutto, non hanno più il potere contrattuale e di rivendicazione, dovuto a contratti nazionali peggiorativi. Contratti che, come nel caso degli Enti Locali, dopo 10 anni di blocco hanno visto miseri aumenti salariali e che dal 2019 sarà nuovamente scaduto. E in tutta questa situazione ingarbugliata chi ne risente per primo sono le persone che assistiamo e noi operatori del settore. Come lavoratori abbiamo a cuore il bene di questa azienda e delle persone di cui ci prendiamo cura, e vogliamo che i servizi alle persone debbano rimanere sotto la gestione pubblica, garanzia di serietà e qualità. Ma per far ciò è necessario prendere delle scelte e decidere di portare a piani superiori le problematiche che quotidianamente affrontiamo, attraverso l’informazione pubblica e la presa di coscienza dell’importanza del lavoro che svolgiamo. Non è attraverso le privatizzazioni e svendendo i diritti dei lavoratori che i servizi funzionano, e Parma nel suo recente passato l’ha vissuto. Ha vissuto un periodo di continue privatizzazioni per interessi di comodo, con anche strascichi giudiziari ben visibili nella memoria collettiva, che non hanno prodotto benefici. Contrariamente hanno prodotto disastri economici, e per i lavoratori condizioni contrattuali peggiorative. Bisogna parlarne! Non siamo certi dei risultati ma la storia insegna che, solo attraverso la presa di coscienza delle masse si ottengono le più grandi conquiste sociali! Mauro Caffo RSU-USB Asp Ad Personam.

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