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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cannabis light, Luca Marola: "La sentenza della Cassazione? E' criptica e poco chiara"

Dopo le polemiche per il testo abbiamo intervistato l'imprenditore parmigiano, titolare di Easy Joint e del Canapaio Ducale: "Coordinerò tutti gli attori legati al mercato della canapa legale per ottenere un riconoscimento"

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione sulla vendita della cannabis light, testo poco chiaro secondo molti operatori del settore, abbiamo intervistato Luca Marola, che oltre l'ideatore di Easy Joint, la prima azienda che ha iniziato a commercializzare la cannabis light, è anche titolare del Canapaio Ducale di piazzale Picelli, oltre ad essere uno storico sostenitore del mercato dell'erba legale. La sua Easy Joint, un progetto creato prima dei circa 90 marchi di cannabis light presenti sul mercato italiano, vale 12 milioni di dollari, circa 9 milioni di euro. 

Luca, qual'è stata la tua prima reazione alla sentenza della Cassazione? 

"La nostra prima reazione è stata di incomprensione. Il testo infatti è abbastanza criptico: aspettiamo le motivazioni che usciranno entro trenta giorni. L'ultima frase del testo esclude i prodotti "che non hanno capacità drogante" dall'illegalità della vendita. Visto che la canapa industriale è per definizione legale e non ha effetto drogante, con Thc sotto lo 0.2, e visto che noi vendiamo quella sembra che rispetto alla commercializzazione dei nostri prodotti non abbiano preso una posizione: sul fiore di canapa non hanno ancora deciso.  Hanno deciso invece sui prodotti che hanno una capacità drogante". 

Quali saranno i passi che farai ora come azienda e a livello pubblico? 

"Il problema principale è che la sentenza non è chiara: la stessa mancanza di chiarezza che abbiamo vissuto in questi anni. Così si crea il caos rispetto ad un mercato, si vive nell'impossibilità di programmare la propria impresa, gli investimenti e le azioni commerciali ed imprenditorialI. Il problema principale, ripeto, è la mancanza di chiarezza. Ora aspettiamo le motivazioni della sentenza. Dopodichè mi prendo la responsabilità di coordinare tutti gli attori, commerciali ed istituzionali, legati alla produzione, alla vendita, alla ricerca sul tema della cannabis light l'obiettivo di avere il riconoscimento anche istituzionale del mercato". 

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