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Cimice asiatica, Coldiretti: "Servono misure rapide"

"Vanno accelerati i lanci degli antagonisti, ma le istituzioni intanto devono intervenire"

L’impatto della cimice asiatica sulle colture della nostra regione ha superato i livelli di guardia. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna nel commentare una situazione che nella pianura Padana si sta facendo sempre più insostenibile per gli agricoltori che vedono il loro reddito in pericolo per via dei danni del parassita alieno della “cimice marmorata asiatica”, che dal 2012 imperversa nelle nostre campagne.

Da un lato è necessario accelerare il più possibile i lanci degli insetti antagonisti – sostiene Coldiretti Emilia Romagna – ma dall’altro è importante che le istituzioni non facciano mancare il loro apporto.

Il settore frutticolo dell’Emilia Romagna – afferma Coldiretti regionale – è a rischio e chiediamo a  tutte le istituzioni competenti di mettere subito in campo soluzioni che vadano a prevenire e risarcire i danni alle aziende agricole.

Inoltre riteniamo che la Regione – continua Coldiretti Emilia Romagna – possa attivare, come già avvenuto in passato per altre emergenze fossero esse zoopatie o fitopatie,  una serie di interventi finanziari e agevolativi per far fronte al mancato reddito delle imprese, attraverso convenzioni con le banche, l'intervento dei Consorzi Fidi, la sospensione di mutui, pagamenti, tasse, contributi per compensare e non appesantire il bilancio delle aziende gravato  dalle spese colturali sostenute per una produzione che rischia di venire azzerata e di non produrre quindi alcun reddito.

La cimice asiatica è solo l’ultimo dei parassiti alieni che hanno invaso l’Italia con i cambiamenti climatici e la globalizzazione degli scambi commerciali, dal moscerino dagli occhi rossi (Drosophila suzukii) che colpisce ciliegie, mirtilli e uva al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), fino all’Aethina tumida, il coleottero killer delle api, provocando all’agricoltura danni stimabili in oltre un miliardo.

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