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Coronavirus: il primo italiano contagiato è di Luzzara

La conferma è arrivata dal sindaco Andrea Costa: è un 29enne che si trovava a Wuhan per fare visita alla fidanzata: ora si trova in isolamento allo Spallanzani di Roma

Il primo italiano contagiato dal coronavirus è un 29enne di Luzzara, un comune in provincia di Reggio Emilia, e a pochi chilometri dalla provincia di Parma. La conferma è arrivata dal sindaco Andrea Costa che su Facebook ha scritto: "Confermo la notizia che il primo contagiato dal coronavirus è di Luzzara. Ho sentito il padre che è in contatto con lui. Era in Cina per motivi di svago e da lì è stato direttamente rimpatriato con tutte le misure precauzionali del caso. In questo momento si trova in isolamento allo Spallanzani di Roma. Un abbraccio a lui e a tutta lsua famiglia". 

Il giovane paziente emiliano era stato individuato nel momento in cui si manifestavano i primi sintomi. Non era dunque asintomatico" sottolinea però il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza. 

Il 29enne era in Cina per motivi di svago e si era recato a Wuhan per fare visita alla fidanzata e poi passare il Capodanno in Thailandia. Ma era scoppiata l'emergenza. Dalla città epicentro dell'epidemia è stato direttamente rimpatriato con tutte le misure precauzionali del caso. Al momento si trova in isolamento allo Spallanzani di Roma.

Dall'istituto capitolino informano che il paziente mostra un "modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale" ovvero una vasodilatazione dei vasi sanguigni con arrossamento e gonfiore degli occhi. È un sintomo abbastanza comune di molte malattie, anche degli stati influenzali.

Per gli altri 55 connazionali tornati dalla Cina e isolati nella città militare della Cecchignola a Roma "c'è il rischio di una quarantena costante". Gli altri italiani in quarantena negli alloggi allestiti al Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito hanno riferito che il contagiato "dormiva in una stanza singola" e non ha avuto "molti contatti con loro". Ma ora si teme che il periodo di quarantena possa allungarsi per tutti.

Michel Talignani, modenese che era andato in Cina per lavoro, racconta all'Adnkronos dalla cittadella militare della Cecchignola della 'doccia fredda' arrivata ieri alla notizia del test positivo del compagno di viaggio. 

"Tra di noi possiamo avere contatti, non siamo blindati, ci sono aree comuni in cui possiamo uscire ma abbiamo l'obbligo di portare mascherine e guanti tutte le volte che si interagisce".

Matteo Bassetti, virologo e presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita), non nasconde  all'Adnkronosqualche perplessità. "Non riesco a capire chi prende alcune decisioni che trovo assurde - prosegue Bassetti - E' chiaro che non le stanno prendendo i medici, visto che una circolare del ministero degli Interni prevede che i vigili urbani di Genova abbiano in dotazione 3000 mascherine nel caso dovessero avere contatti con una persona positiva. Tutto assurdo: se c'è un caso sospetto ci andranno i medici con un'ambulanza"
 

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