Fase 2, riapre il 70% degli esercizi commerciali: fatturato in picchiata
Intervista al presidente di Confcommercio di Parma Vittorio Dall'Aglio: "I commercianti hanno avuto una grande senso di responsabilità: la stessa che dovrebbero avere i cittadini"
Sono passati solo due giorni dalla data simbolo che corrisponde alla Fase 2 vera e propria dell'emergenza Covid-19 ma è possibile già abbozzare alcuni considerazioni. Da lunedì 18 maggio, infatti, hanno riaperto circa il 70% degli esercizi commerciali nella nostra città, secondo Confcommercio di Parma. Abbiamo rivolto alcune domande al presidente Vittorio Dall'Aglio per capire le prime impressioni in merito alla riapertura, dopo due mesi e mezzo di lockdown.
Com'è andata la prima giornata di riaperture?
"Dati precisi ancora non ne abbiamo, la stragrande maggioranza ha riaperto con tanta voglia di fare e con molta responsabilità. Possiamo parlare di un 70% di attività. Le altre hanno deciso di riaprire con più calma ma riapriranno entro questa settimana. In questi due mesi e mezzo le attività che sono rimaste aperte, gli alimentari e le farmacie, hanno sempre lavorato bene, hanno sempre rispettato le regole, tranne qualche caso isolato".
I protocolli ufficiali sono stati emanati con pochissimo anticipo
"Molte attività hanno riaperto lunedì 18 maggio, nonostante i protocolli siano stati approvati solo 24 ore prima. I commercianti hanno avuto pochissimo tempo per organizzarsi ma molti ci sono riusciti ed hanno aperto con il rispetto di tutte le regole previste. I titolari dei negozi hanno avuto un grande senso di responsabiità".
Il 18 maggio abbiamo anche visto alcune immagini di assembramenti all'ora dell'aperitivo
"La responsabilità è un valore che dovrebbe essere riconosciuto da tutti ed è necessario lavorare poichè la stessa responsabilità sia messa in campo anche dai cittadini. Sono fiducioso in questo senso: noi abbiamo chiesto maggiori controlli ma abbiamo anche suggerito - ed il nostro invito è stato accolto - che i sopralluoghi andassero, in un primo momento, nella direzione dell'informazioni ai titolari e dopo in quella delle sanzioni. Non è sempre possibile, per il titolare di un bar, controllare i comportamenti dei clienti all'esterno del locale"
Alcuni esercizi commerciali rischiano di non riaprire dopo i due mesi di blocco
"Si, ci sono alcune situazioni a rischio. Due mesi così lunghi di blocco totale, senza certezze o indennizzi precisi, hanno portato alcuni commercianti - che erano già in crisi prima del lockdown - ad una situazione estremamente difficile. Se non arriveranno fondi dal Governo saranno costretti a chiudere. Noi siamo stati vicino ai nostri associati: con il nostro fondo di garanzia abbiamo erogato 3 milioni di euro alle aziende di Parma. Abbiamo fatto alcune richieste al Comune di Parma, come l'esenzione del Cosap: l'Amministrazione ha risposto subito ed in modo positivo. Vedo una gran voglia di non arrendersi".
Quali sono i settori più colpiti?
"Sicurante i locali da ballo e tutti coloro che organizzano eventi non hanno certezze sul futuro. Fino alla fine dell'estate, probabilmente, per questi settori non sarà possibile ripartire. In generale i ricavi sono in caduta libera: tra una settimana potremo fare alcune valutazioni più precise per capire quale sarà la flessione percentuale. Serve ancora molta attenzione ma dobbiamo fare tutto il possibile per tornare alla normalità".