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L'appello del nuovo prefetto: "I parmigiani vadano nelle piazze contro gli spacciatori"

Intervista ad Antonio Lucio Garufi che dopo oltre trent'anni torna nella nostra città

Il nuovo Prefetto di Parma Antonio Lucio Garufi arriva nella nostra città da La Spezia ma nel 1989 Parma era stata la sua prima sede di servizio. Per due anni, infatti, aveva ricoperto il ruolo di vice capo di Gabinetto in Prefettura. Abbiamo rivolto alcune domande al nuovo Prefetto che lancia subito un appello ai parmigiani: "Andate nelle piazze per animarle e renderle vive per sottrarle allo spaccio". 

Che sensazioni ha provato tornando a Parma dopo trent'anni? 

"Tornare a Parma come Prefetto dopo trent'anni è un'emozione impagabile. Questa città è stata la mia prima sede di servizio ma purtroppo sono rimasto solo due anni, poi ho girato varie sedi ministeriali e prefettizie. C'è malinconia del tempo che passa e la contentezza di ritrovare collaboratori che già conoscevo. Parma è sempre bellissima, anche se è cambiata da come me la ricordavo, si è espansa molto. E' sempre una città elegantissima e dai primissimi riscontri che ho la gente è sempre aperte, gioviale e disponibile".

Lei è arrivato nella nostra città nella Fase 2 dell'emergenza Covid-19...

"Il periodo è anomalo, nessuno di noi avrebbe potuto immaginare questa emergenza. E' un tema globale: sicuramente questa pandemia non lascerà nulla uguale a prima però questo territorio, per come sto ricominciando a conoscere, è un territorio fortemente votato all'operosità e all'ingegno e confido che gli inevitabili problemi nella ripartenza e nell'intento di avere un rapido ritorno alla normalità qui è un fatto concreto. Confido molti negli anticorpi della società parmigiana e parmense". 

Quali sono le prime azioni che intraprenderà da Prefetto di Parma? 

"C'è un'attenzione massima per quanto riguarda la tenuta della sicurezza e dell'ordine: avremo un incontro con i vertici della polizia e per la prossima settimana ho fissato il Comitato per l'ordine e la sicurezza con il sindaco e il presidente della Provincia. Il problema dello spaccio è sentito in molti quartieri e strade della città: su questo credo che ci siano poche soluzioni definitive, magari potessimo avere la bacchetta magica. La prevenzione sul territorio è efficace ed è assicurata da tanti uomini e donne delle forze dell'ordine. Dobbiamo fare appello al senso di solidarietà della gente: certi fenomeni si radicano anche per il distacco delle comunità. In tutti i settori del vivere civile se non ci si impegna singolarmente non possiamo aspettarci che qualcun'altro ci risolva i problemi. Faccio appello al senso civico: vengo da territori dove questi messaggi sono stati interpretati in modo positivi, animando le piazze e occupando le piazze che prima erano occupate dagli spacciatori". 

Per quanto riguarda la criminalità organizzata Parma è stata coinvolta in diverse operazioni

"Nessun territorio è immune dalla criminalità organizzata: in territori come questo non si comporta nel modo che riteniamo quello classico con gesti efferati e atti di violenza. E' la cosidetta zona grigia, composta da personaggi con ingenti quantitativi di denaro da investire che sono capaci di allettare l'imprenditore ed il commerciante a mettersi in affari. E' un'attività spesso legale e a volte al limite della legalità: gli aspetti intimidatori sono sullo sfondo. Questo modo di procedere è difficile da rintracciare perchè subdolo: ci vuole la tenacia e l'acume investigativo e la consapevolezza che nessun territorio è esente dal pericolo. Mi impegnerò poichè questo territorio continui ad essere ai margini di un'aggressione criminale che in altri territori, non lontani, si sono manifestati. Lo faremo grazie alle forze dell'ordine e con il Comitato Interforze, coordinato da un dirigente prefettizio, che ha il compito di elaborare una massa di informazioni da studiare per capire le dinamiche di potenziali tentativi di infiltrazione". 

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