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"Vi racconto la mia vita da pole dancer"

Fulvia, 30 anni, da tre anni si esibisce come pole dancer nei locali di Parma: la sua storia tra pregiudizi, preparazione atletica, la sfida dell'altezza e la sensazione di 'volare'

Fulvia ha 30 anni e da tre anni si esibisce come pole dancer nei locali di Parma. Da quando aveva 5 anni fa danza. Ci ha raccontato come ha iniziato e cosa le piace di più di questo sport, dei pregiudizi di certo pubblico e del lavoro, artistico e atletico, che sta dietro ad un'esibizione. "Il mio sogno? Vivere insegnando pole dance e danza". 

Come hai iniziato a fare pole dance? 

"Faccio danza da quando avevo 5 anni. Quando sono arrivata a Parma ho continuato a fare danza: poi, dopo un pò di  tempo e per vari motivi, ho smesso con la danza ed ho proseguito solo con la palestra per circa un anno e mezzo. Ho fatto 23 anni di danza. Dopo un anno e mezzo di sola palestra ho incontrato la mia insegnante di Pole dance a Parma Etica: era il 2015 ed eravamo entrambe volontarie: lei stava per aprire la sua scuola e così per caso abbiamo iniziato e mi sono subito innamorata di questa disciplina. Mi allenavo con lei e facendo workshop e prendendo lezioni private. La primissima esibizione l'ho fatta dopo meno di un anno che avevo iniziato pole dance. Ne ho fatte in tutto sette o otto: c'è un gruppo di ragazze della scuola e chi si sente pronta può partecipare alle esibizioni. Ho fatto delle lezioni private a Cavriago: ora sto facendo altre lezioni con un'altra insegnate di Parma. A Modena invece ho preso lezioni di pole dance acrobatica. Ora insegno pole dance a Viadana, per ora ho solo un corso". 

A Parma è diffusa come in altre città, ci sono spazi in cui esprimersi? 

"A Parma si deve creare un pò l'occasione: negli ultimi tempi si sta iniziando a capire che cos'è la pole dance ma ci sono ancora delle difficoltà, nella nostra città si sono aperte anche tante scuole. Ci sono delle circostanze in cui si fanno le esibizioni: per esempio le ragazze della Pole dance Parma si sono esibite anche per la Festa dello Sport in Cittadella". 

"Può capitare che le esibizioni di pole dance avvengano insieme ad altre forme artistiche come la musica: io ho fatto un'esibizione con un gruppo musicale di Livorno. Ci sono delle situazioni in cui la pole dance viene fatta insieme ad altri sport 'aerei': penso ai tessuti, alle corde, cerchio aereo. A Parma Etica avevano fatto esibizioni con varie discipline"

Esistono ancora i pregiudizi, come qualche anno fa, sulla pole dance: la confusione con la lap dance e tutto l'immaginario che ne consegue? 

"Il pubblico è misto, nel senso che c'è ancora perecchio pregiudizio sulla pole dance ma in realtà nell'ultimo anno e mezzo la gente sta iniziando a capire la differenza tra pole dance, che è un vero e proprio sport, e altre forme come la lap dance, sono un'altra cosa. Anche perchè è uno sport per il quale bisogna fare dei sacrifici e comporta numerosi sforzi. E' uno sport, punto e basta. Ovvio che ci sono tanti che  magari vedono ragazze con la pertica e hanno un certo immaginario ma quando poi vedono l'esibizione in sè, secondo me, si  rendono conto di cosa si tratta. Da parte di chi ci chiama c'è la consapevolezza che è uno sport e non altro. E' ovvio che un'esibizione di pole dance tira gente e ci sarà sicuramente un ritorno per i locali. 

Come viene organizzata l'esibizione, viene creata una coreografia? 

"Le esibizioni non possono essere lunghissime: poi dipende dal tuo livello. Le ragazze che sono ad un livello alto riescono ad avere una resistenza più duratura, stare per 4-5 minuti richiede molto sforzo. Di solito le esibizioni sono brevi: poi dipende da tante cose, si scelgono due o tre esibizioni e si divide il tempo in base a quante ragazze partecipano. Prima di una lezione di pole dance si fa potenziamento: circa mezz'ora di una lezione di un'ora, di solito, è dedicata al riscaldamento. Poi si fa molto straching: molte scuole organizzano delle lezioni solo di potenziamento, magari una volta a settimana". 

Cosa ti ha attratto di più della pole dance?

"Mi sono subito innamorata della pole dance, venivo dalla danza e cercavo uno sport che mi facesse lavorare fisicamente ma con una parte artistica, per esprimere qualcosa con il mio corpo. La pole dance unisce bene questi due aspetti: c'è un lavoro fisico molto intenso e anche più della danza ma c'è comunque una parte creativa. Anche qui ci sono tantissimi stili e forme: da quella più acrobatica a quella più leggera. Mi piace la sfida, come nella danza, di cercare di creare una coreografia con un attrezzo, la pertica, e non a corpo libero. E' bello anche riuscire a creare una storia nella coreografia, essendo comunque legata ad un attrezzo stabile. L'altezza mi è sempre piaciuta, l'idea di 'volare', di poter staccare i piedi da terra. Si arriva fino ai 4 metri di altezza: più alto è il palo più hai la possibilità di fare delle figure". 

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