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"Asp Ad Personam, le chiacchiere dell'assessore e la risposta dei lavoratori"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Unione Sindacale di Base Confederazione di Parma Via Corini 15/A 43122 Parma Mail parma@usb.it Tel. 0521 577264 ASP Ad Personam, le chiacchiere dell’assessore, la risposta dei lavoratori Al consiglio comunale dell’11 febbraio u.s. la consigliera Jacopozzi ha posto un’interrogazione sulla questione Asp Ad Personam. Le risposte fornite dall’assessore al welfare del comune di Parma Laura Rossi, rappresentano un chiaro attacco ai diritti delle lavoratrici e lavoratori, invece di affrontare i problemi posti. Nella sua risposta, l’assessore ha fornito dei dati trasmessi dall’amministrazione di Ad Personam i quali hanno il chiaro intento di sminuire le rivendicazioni e la protesta dei lavoratori. I dati utilizzati dall’assessore nella risposta, sono il chiaro intento di negare diritti fondamentali previsti nei CCNL. Il primo dato fornito parla di una media lavorata settimanale di 28h a fronte delle 36h previste dal CCNL Enti Locali, media che a sua detta è la più bassa di tutta la regione Emilia Romagna. Questo dato fornito è totalmente manipolato a proprio favore, in quanto non tiene conto dei giorni di malattia, infortuni, ferie, permessi come leg.104, maternità etc…Giorni che spettano per diritto e che non sono stati minimamente tenuti in considerazione. Interpretiamo tale affermazione come un tentativo di negare questi diritti e farli passare come privilegi. Inoltre, in questa falsa media di ore lavorate, non è stato minimamente preso in considerazione che, negli ultimi due anni, la turnazione effettuata dal personale socio sanitario e assistenziale presentava innumerevoli discrepanze nel monte orario tra il personale. A causa di una sbagliata programmazione passata, ad oggi, c’è una disparità nel personale riguardo l’accumulo del monte ore: chi è a debito e chi a credito. A chi ha maturato ore a credito, in molti casi, aggirando le norme previste dal CCNL, viene negato il diritto di goderne come riposi o di averle retribuite come straordinari. In più non è stato specificato se tale media “la più bassa dell’Emilia Romagna” tenga conto solo dei dipendenti pubblici delle ASP, o siano stati inseriti tutti i lavoratori delle cooperative sociali, i quali hanno contratti al ribasso con minor tutele e un monte ore settimanale di 38h. E sappiamo bene che in Emilia Romagna le cooperative hanno una grossa fetta di servizi, in quanto il costo del lavoro è nettamente inferiore. I dati portati quindi non sono attendibili. Il “malessere” portato in piazza dai lavoratori, dovuto a condizioni di lavoro difficoltose, spazi non idonei, che non permettono di prestare al meglio il servizio, non sono state minimamente considerate. Anzi è stato avanzato un ulteriore attacco al personale fuori turno esonerato da servizio, che, al posto di vederlo come una risorsa se impiegato bene, viene visto ed etichettato come un peso. Sicuramente l’assessore non ha la minima conoscenza del lavoro che viene svolto all’interno delle RSA e CRA. La media di servizio del personale “fuori turno” è di 20 anni, e dopo tanti anni di un lavoro così logorante, sia fisicamente che psicologicamente, è conseguenza naturale il non essere più idoneo ad un servizio rivolto alla assistenza alla persona. Non abbiamo sentito parlare delle prospettive future dell’azienda. Sono stati forniti invece i numeri dei posti accreditati, delle liste d’attesa; ma questi numeri sono persone, che hanno necessità di cure. L’assessore non ha menzionato le condizioni delle strutture e degli spazi non idonei, giustificando la mancanza di segnalazione da parte degli RLS. Oltre tutto non sono del numero previsto per legge, e come USB attraverso le nostre RSU abbiamo più volte sollecitato le altre RSU a nominare i rappresentati per la sicurezza. Più volte abbiamo segnalato le criticità. Ma il silenzio regna sovrano. Da troppi anni sentiamo parlare “dell’imminente” costruzione della nuova CRA Tamerici, ma attraverso le parole dell’assessore Rossi tale costruzione è ancora molto lontana, se non a tratti un miraggio. E senza proferire parola di possibili azioni per sopperire alle carenze strutturali. Dal punto di vista politico inoltre, nessuna posizione è stata presa in merito alla carenza di risorse per l’assistenza alle persone (che dovrebbe essere una priorità per l’amministrazione comunale), e per modificare i parametri regionali sull’accreditamento (che, stando così, non potranno mai garantire la qualità del servizio e il benessere del personale socio sanitario). Come USB continueremo a portare avanti la questione, rinnovando l’invito a tutte le parti coinvolte dall’amministrazione aziendale, l’amministrazione comunale e l’AUSL ad aprire un tavolo di confronto con i lavoratori.

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