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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Violenza contro le donne: in nove mesi 272 accolte dal Centro Antiviolenza

Tutti i dati: la violenza psicologica è quella più diffusa, seguita da quella fisica. Nel 2019 sono state accolte 56 donne nelle case rifugio

Anche quest’anno, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 - l’Associazione Centro Antiviolenza Onlus di Parma rende pubblici i dati che la riguardano. 

Dal 1°gennaio al 31 ottobre 2019, sono 272 le donne accolte al Centro Antiviolenza, di cui 242 hanno subito violenza. Di queste 209 sono nuovi contatti, mentre 33 sono le donne che hanno continuato a seguire un percorso di uscita dalla violenza iniziato negli anni passati. Le donne italiane accolte sono state 99 mentre le straniere che si sono rivolte al Centro nel corso di quest’anno sono state 96. La maggior parte delle donne accolte al centro (132 donne) ha uno o più figli/e, spesso vittime di violenza anche loro. Su un totale di 263 figli/e, infatti, il 59,0% è vittima di violenza (154 figli/e). Purtroppo, il numero di donne che chiede aiuto al Centro continua ad essere molto alto proprio per questo continuiamo a lavorare con le giovani generazioni con l'obiettivo di prevenire il fenomeno della violenza. Contribuendo in questo modo a scardinare gli stereotipi, che non solo sono ricorrenti quando si parla di violenza sulle donne, ma riguardano anche le relazioni tra i generi e la quotidianità di ragazze e ragazzi.

Dalla violenta economica a quella psicologica

Soffermandoci sui nostri dati emerge evidente che la violenza più diffusa è quella psicologica (riscontrata in 187 casi), seguita da quella fisica (149). Più bassi i numeri della violenza economica (85) e sessuale (27). Nell’analizzare questi dati bisogna tener conto che difficilmente viene agita una sola forma di violenza. Inoltre, nella maggior parte dei casi la violenza è agita da un partner, un convivente, un ex o comunque un familiare/conoscente. Ma quali sono le richieste delle donne che si rivolgono al centro? Ai primi posti fra i bisogni espressi dalle donne accolte figurano: richiesta informazioni (80), sfogo (53 donne) e la richiesta di consigli e strategie (66). Tante anche le donne che richiedono una consulenza legale (53). Ovviamente anche in questo caso nell’analizzare questi dati bisogna tener conto che molto spesso le donne che si sono rivolte al centro hanno manifestato diverse esigenze.

Le case rifugio: ospitate 56 donne

Per quanto riguarda le case rifugio, nel corso del 2019 sono state ospitate 56 donne tra cui 40 accolte insieme ai/lle loro figli/e per un totale di 132 persone ospitate, tra donne e figli/e

"Il nostro lavoro per le donne e con le donne - si legge in una nota del Centro Antiviolenza -  nel tentativo di superare i luoghi comuni e gli stereotipi ci ha indotte quest’anno in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a promuovere lo spettacolo teatrale “A piedi nudi verso Itaca” in collaborazione con la bottega creativa di Amelie e l’Associazione Nondasola Onlus, realizzato la sera del 23.11.19. Lo spettacolo porta in scena l'esperienza, le emozioni e la forza delle donne che sono uscite da relazioni violente rivolgendosi direttamente a loro e chiedendogli come, nonostante tutto, siano riuscite a riprendere in mano le loro vite, per sé stesse e per i loro figli.

"Una voce, quella delle donne, che in questo periodo si sta facendo sentire forte e chiara in tutto il mondo contro politiche lesive nei confronti dei diritti delle donne e dei loro figli, ad esempio, contro il ddl Pillon che, nonostante sia stato “messo nel cassetto” per ora, di fatto viene legittimato, a volte inconsapevolmente, nei luoghi in cui ci si occupa di minore e di donne. Una voce che continua a non venire ascoltata a livello politico, sociale e istituzionale ma che sta mettendo in luce la forza delle donne e la voglia di lottare per avere giustizia e per la democrazia opponendosi alla violenza in tutte le sue forme sia contro le donne sia contro le altre minoranze e contro i sistemi che le causano; come nei casi di femminicidio di Daniela Carrasco artista di strada cilena, Hevrin Khalaf segretaria generale del Partito Futuro siriano che si batteva per i diritti delle donne e per la coesistenza pacifica fra curdi, cristiano-siriani e arabi e Marielle Franco politica, sociologa e
attivista brasiliana, si batteva in difesa dei diritti umani contro la violenza della polizia nelle Favelas.

Richieste, quelle delle donne, che restano inascoltate sia a livello internazionale che locale, come nel caso del tentato femminicidio/omicidio avvenuto la sera di venerdì 22 a Parma nel quartiere Pablo. Un uomo, già denunciato quattro volte dall’ex compagna, ha cercato di uccidere quest’ultima e il nuovo compagno.

Risulta fondamentale in questo contesto il ruolo dei Centri Antiviolenza per dare voce alle donne, e come luoghi di riflessione sui temi della violenza e delle differenze di genere. Tra questi il Centro Antiviolenza di Parma le cui volontarie e operatrici si riconoscono in un progetto comune: quello di produrre libertà ed autonomia femminile ma anche di portare un punto di vista alternativo sull'essere uomini e donne oggi, superando stereotipi e pregiudizi".

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