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A cura di Giada Bertini

OIPA: libertà per Daniza

Previsto incontro fra OIPA, LAC e LAV con l'assessore all'Ambiente, Turismo e Agricoltura Dallapiccola per chiedere il ritiro immediato dell'ordinanza e fermare quindi la cattura dell'orsa

Il 15 agosto 2014 in Trentino Alto Adige, fra i boschi della Val Rendeva, dopo che un cercatore di funghi si è avvicinato troppo ad una mamma orsa ed ai suoi cuccioli, Daniza (questo il nome della mamma orsa), sentendosi minacciata lo ha assalito e ferito lievemente. Da quel momento la Provincia autonoma di Trento ha condannato Daniza alla cattura e reclusione in un centro forestale Casteller. Contro questa crudele decisione, in nome del mondo animalista, le associazioni OIPA, LAC e LAV, unitesi in un sit-in di una settimana, hanno protestato giorno e notte davanti al Palazzo della Regione. E pensare che circa un mese prima dell’accaduto, lo scorso luglio 2014, una nuova misura della Giunta provinciale di Trento ha stabilito che “gli orsi dannosi in Trentino potranno essere muniti di radiocollare, e se necessario anche catturati o abbattuti”, ritenendo così opportuno intervenire con una misura drastica se la prevenzione non dovesse rivelarsi efficace. Secondo quanto si legge dalla delibera della Giunta della Provincia autonoma di Trento: la categoria “orso dannoso” entra a far parte  del Piano d’azione interregionale, pensato soprattutto per la gestione dell’orso bruno nelle Alpi centro orientali. Prima dell’approvazione della misura saranno però resi necessari una serie di confronti col ministero dell’Ambiente, da cui è atteso ora il vaglio ufficiale. Ma ora la preoccupazione è per Daniza e per i suoi cuccioli, ancora troppi piccoli per badare a se stessi. Nei prossimi giorni è stato infatti previsto un incontro fra OIPA, LAC e LAV con l’assessore all’Ambiente, Turismo e Agricoltura Dallapiccola per chiedere il ritiro immediato dell’ordinanza e fermare quindi la cattura dell’orsa in fuga.

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