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A cura di Giada Bertini

Pablo

Problemi di insonnia? Chiedete all'Aims

Quante notti si fatica a prendere sonno e questo si ripercuote su lavoro e rapporti sociali. Esistono strutture, come l'Aims, che conducono studi sull'insonnia mirati a risolverne fastidi e patologie

Dormire bene è importante. Poche ore di sonno fanno ereditare, da stress quotidiano, aspetto avvizzito, occhiaie, cattivo umore, soprattutto in un contesto urbano, come Parma, dove le persone sono in moto da mattino a sera. Parma tiene il passo con città come Milano: centri commerciali, edifici per il lavoro, quartieri ad occupare zone verdi, negozi, ristoranti e locali nuovi che favoriscono operosità e spostamenti degli abitanti. L'insonnia va curata. A questo pensa l'AIMS, Associazione Italiana Medicina del Sonno, con molte sedi italiane, fra cui Parma all'Ospedale Maggiore, Clinica Neurologica - Università di Parma, via Gramsci 14, in cui è responsabile il Dottore e Professore Mario G.Terzano, insieme ad altri medici di riferimento: neurologi, psichiatri, pediatri, psicologi e ricercatori. La Società scientifica multidisciplinare, membro della FISM, (Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane), è stata fondata nel 1990. Annualmente promuove Congressi Nazionali, (il XXI a Pavia dal 2 al 5 ottobre 2011), molti convegni sulla Medicina del Sonno, iniziative scientifiche e di formazione. L'insonnia deriva dall'ansia e si verifica quando è difficile addormentarsi, nonostante stanchezza e bisogno di riposo. Ansia e stress, anche in forma lieve, provocano squilibri che si ripercuotono su attività di psiche ed organismo, fra cui anche il sonno. Secondo il pensiero freudiano classico, l'insonnia si collega a paure nei confronti di pensieri, fantasie o sogni poco graditi che rischiano di presentarsi mentre si dorme, momento in cui la mente razionale non ha controllo sull'istinto. Quindi, la difficoltà nell'appisolarsi dovrebbe simboleggiare la fatica del controllo sull'inconscio, ma oltre le spiegazioni psicologiche, alcuni studi dimostrano che situazioni di stress prolungato attivano un circuito cerebrale in cui il cortisolo, "ormone dello stress", se presente in quantità eccessive, influisce negativamente sul sonno, fino a provocare depressione ed altre patologie. Mentre dormiamo il cervello è attivo: organizza un sistema di archiviazione dati, li associa e predispone l'attività di memoria che avremo da svegli, periodo in cui è possibile usare tutto il bagaglio di nozioni raccolte. Nei casi che non richiedono terapia spesso il problema è superficiale, un consulto all'AIMS aiuta a riottenere l'equilibrio psicofisico da cui derivano benessere e salute, indispensabili per tollerare gli sgarbi quotidiani con un sorriso o reagire bene al traffico nelle ore di punta. A volte per abbandonarsi al cuscino basta solo rilassarsi, oppure "contare le pecore".

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