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Cronaca

Coordinamento #12mila borse: "Chiediamo un incontro al Ministero"

Chiede un tavolo di confronto al Ministero e maggiori garanzie per i medici esclusi dal precedente concorso il Coordinamento nazionale #12mila borse che ha presentato una proposta di modifica del concorso:"Chiediamo con determinazione di essere ascoltati"

Non si ferma l'impegno del Coordinamento nazionale medici #12 mila borse per chiedere maggiore chiarezza nel Concorso per l'accesso alla Scuola di Specializzazione di Medicina avanzando una proposta di modifica oltre alla richiesta di un tavolo di confronto con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e il Ministero della Salute. Il Coordinamento chiede maggiori garanzie per tutelare i medici rimasti fuori dal precedente concorso. "Alla luce delle enormi e indiscutibili responsabilità ministeriali, del CINECA e delle figure di controllo locali, i quali hanno determinato per l'anno 2014 la realizzazione di un concorso per l'accesso alle scuole di Specializzazione in Medicina completamente distante dall'obiettivo che intendeva perseguire, ovvero selezionare i candidati sulla base del merito e delle competenze acquisite nel corso degli studi e delle esperienze cliniche, è nata spontaneamente una comunità di medici professionisti che, tramite diversi canali mediatici e istituzionali, ha dato il via ad una serie di pacifiche e razionali proteste aventi come scopo la richiesta di garanzie a favore di tutti i partecipanti al concorso 2014, danneggiati irreparabilmente, ove non fossero assunti i dovuti provvedimenti a loro tutela - si legge nella nota diffusa dal Coordinamento nazionale -. Nonostante l'interesse e la partecipazione di numerosi medici, le richieste di intervento ministeriale avanzate della maggior parte degli Ordini Professionali, della Federazione Nazionale degli stessi per il tramite del suo presidente Sen. Amedeo Bianco, le innumerevoli interrogazioni parlamentari di ogni parte politica, l'incontro tenutosi al MIUR in data 5 novembre e le successive iniziative, nonostante tutto quanto sopra esposto, il Ministro Stefania Giannini non ha assunto alcuna posizione di responsabilità e di giustizia nei confronti dei danneggiati. Tutt'altro. La direzione percorsa dal Ministro è stata univoca, arbitraria e ignorante. Nessuna considerazione infatti è stata prestata alle migliaia di segnalazioni giunte al Ministero ne tantomeno ai documenti contenenti le irregolarità evidenti registrate durante il concorso. L'unico atto compiuto dal Ministro, peraltro con modi, tempi e risultati discutibili se non palesemente irrazionali, è stato il provvedimento con cui si sono ritenute sovrapponibili le domande delle aree di cui sono state scambiate le prove, cui è conseguita la neutralizzazione di due domande per area che ha realizzato l'enorme paradosso secondo il quale i candidati sono stati valutati su argomenti non pertinenti inizialmente a quell'area, per quanto affermato nel bando, ma solo successivamente ritenuti interscambiabili (quindi perché fare quattro giornate di prove?). Non solo. La neutralizzazione ha annullato, di fatto, la differenza di 2,6 punti esistente tra i candidati in merito alle domande incriminate, determinando un sovvertimento della graduatoria che non rispecchia più assolutamente il merito, perdendo definitivamente il suo valore discriminante. Non basta. Tutte le figure interessate e travolte dal concorso, siano esse i vincitori, gli esclusi o le stesse Scuole di Specializzazione, stanno patendo i danni derivanti da questa selezione, tra le peggiori mai organizzate dallo Stato Italiano. A dimostrazione di quanto affermato è sufficiente rilevare che ancora oggi non sono chiusi gli scorrimenti delle graduatorie, molti colleghi si sono dimessi dopo aver accettato il posto e sottoscritto il contratto (determinandone la definitiva perdita!), i ricorsi proposti di fronte al TAR Lazio sono oltre 3000. Per non parlare del fatto che molti, troppi colleghi, hanno già avanzato l'interesse a partecipare alla prossima selezione abbandonando, in caso di vittoria, il posto appena assegnato. Tutto ciò con enormi perdite in termini di formazione, di opportunità per gli altri colleghi e di denaro per lo Stato. Sempre e comunque in barba alle necessità che ha il nostro Paese di medici specialisti, come testimoniato dagli studi condotti da diverse associazioni di categoria. Senza aggiungere che le dichiarazioni del Ministro Giannini attestanti la volontà di realizzare un percorso privo di strettoie in favore della formazione specialistica, non ha trovato ancora nessun riscontro concreto".

"È inoltre inammissibile apprendere dagli organi di stampa (L'Espresso) che, l'Avvocatura dello Stato, organo di parte e a difesa del MIUR, abbia esercitato pubblicamente pressioni affermando in un documento depositato al TAR che mancano i fondi per le specializzazioni, quindi sarebbe inutile e sconveniente accogliere i ricorsi. In altre parole, qualora il TAR accogliesse tale difesa, significherebbe affermare che la Giustizia è solo un fatto puramente economico. Sarebbe più corretto dire ai cittadini che non si vogliono trovare, i fondi. Perchè necessari alle tasche di altri. Tutti sanno con certezza quanti soldi pubblici si sprecano o spariscono, ma manca la volontà di investire nella formazione dei medici italiani che si occuperanno della salute dei cittadini. Ecco i motivi per cui ogni anno più di 2000 colleghi abbandonano l'Italia! Per questo noi diciamo basta, chiedendo con determinazione di essere ascoltati e presi in considerazione concretamente, insistendo affinché si convochi urgentemente un tavolo tecnico ove discutere dei necessari cambiamenti che devono essere apportati al bando di concorso e al percorso formativo del medico specializzando, perchè si realizzino le riforme a garanzia del diritto di ciascun medico a completare la propria formazione, ferma restando la priorità di tutelare i medici partecipanti al precedente concorso. La nostra protesta è infatti divenuta una proposta, ispirata ai principi di semplicità, merito ed efficacia ed ha preso il nome di Ippocrate 1.1. Il 23 febbraio è stata formalmente inoltrata la richiesta di realizzazione di un tavolo tecnico, oltre che i documenti e la raccolta firme a sostegno della proposta. Nessuno di noi medici, terminerà la sua opera di sensibilizzazione, la sua protesta e la sua partecipazione, fino a quando non vedrà realizzarsi una soluzione definitiva e condivisa, ad uno dei più gravi errori commessi in tema di selezione e formazione, quale è stato il Concorso per l'accesso alle Scuole di Specializzazione in Medicina 2014".

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