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Cronaca

Notte di terrore a Parma, imprenditore picchia, sevizia e stupra 21enne: arrestato insieme al pusher nigeriano

La 21enne ha avuto 45 giorni di prognosi: il noto imprenditore Federico Pesci è finito in manette. La donna sarebbe stata frustata, abusata e legata al letto per 7 ore con frustini e borchie

E' stata violentata e seviziata per tutta la notte da un 46enne e dal suo pusher 53enne all'interno dell'attico di noto imprenditore, nei pressi di via Emilio Lepido a Parma. Una notte drammatica durante la quale una 21enne di Parma è stata frustata, legata a mani e polsi, picchiata a sangue e costretta a rimanere nella stanza da letto fino alle sette della mattina successiva. Sono queste le pesanti accuse nei confronti dei due uomini, tra cui Federico Pesci, un imprenditore di Parma molto noto in città, proprietario di alcuni negozi di abbigliamento. Il secondo arrestato è il nigeriano Wilson Ndu Aniyem.

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Gli agenti della Squadra Mobile di Parma, dopo le indicazioni fornite dalla ragazza, sono riusciti ad identificare i presunti aggressori, eseguendo poi l'ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale e lesioni pluriaggravate. La giovane, che il giorno dopo si è recata al Pronto Soccorso insieme alla madre, ha avuto 45 giorni di prognosi. 

L'incubo, secondo l'accusa, è iniziato nella serata tra il 18 ed il 19 luglio: la giovane 21enne si era accordata con il 46enne per una serata in compagnia. Dopo alcuni scambi di messaggi la giovane ha accettato di incontrare l'uomo, che è andato a casa sua in moto. Dopo aver trascorso alcune ore all'interno di un locale, dopo mezzanotte i due si sono recati nell'attico del 46enne per consumare un rapporto sessuale consensuale.

I RETROSCENA: L'INVITO SU FB, POI UNA NOTTE TRA COCAINA, BOTTE E VIOLENZE SESSUALI

Ad un certo punto però il 46enne ha chiamato il suo pusher, un 53enne, che è arrivato con la droga, che è stata consumata sul momento. Il 53enne si è inserito nel rapporto sessuale che stavano consumando i due ed ha preso a frustate la ragazza. La 21enne, secondo la ricostruzione dell'accusa, sarebbe stata legata ed immobilizzata dai due uomini, che l'avrebbero poi seviziata e picchiata fino alle sette di mattina. Il 46enne avrebbe ordinato alla ragazza di obbedire al secondo uomo: è stata imbavagliata e legata con strumenti normalmente utilizzati duranti i rapporti sadomaso. Nel corso della nottata il 46enne ha chiamato altri spacciatori che non hanno però partecipato alle violenze. 

NELL'ATTICO I FRUSTINI E LE BORCHIE USATE PER LE SEVIZIE

Dopo le violenze sessuali e le sevizie il 46enne ha chiamato un taxi per la ragazza, che è stata portata a casa. In un primo momento non ha parlato di quello che era successo durante la notte ma la madre si è accorta che la figlia non stava per niente bene e l'ha accompagnata al Pronto Soccorso: la ragazza è uscita con 45 giorni di prognosi. Il medico del Pronto Soccorso ha parlato di "violenze inaudite" e ha detto di non aver mai incontrato, in tanti anni di servizio, una donna ridotta in quelle condizioni: aveva segni di violenza ed echimosi su tutto il corpo.

IL CAPO DELLA MOBILE: "VIOLENZA BRUTALE" 

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Dopo qualche giorno è riuscita a parlare di quella notte maledetta: in un primo momento però la 21enne ha sostenuto di essere stata aggredita e violentata da due sconosciuti, solo in un secondo momento ha fatto il nome del 46enne. Gli uomini della Squadra Mobile hanno effettuato le indagini ed hanno poi eseguito le ordinanze di custoda cautelare, emesse dalla Procura della Repubblica di Parma con le accuse di violenza sessuale a lesioni pluriaggravate. La polizia ha trovato nell'attico del 46enne gli strumenti che sarebbero stati usati per il pestaggio della giovane e per tenerla immobilizzata. 

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