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Cronaca

"Sopravvivo vendendo gli oggetti che i parmigiani butterrebbero in discarica"

Sandro (nome di fantasia) per tre anni è stato davanti alle isole ecologiche della città chiedendo alla gente di lasciarli qualcosa: "In un mese riuscivo a guadagnare 600/700 euro"

"Sopravvivo vendendo gli oggetti che mi lasciano le persone prima di entrare nelle discariche allo scopo di liberarsene. Loro butterebbero tutto, io recupero alcune cose, le sistemo e gli restituisco nuova vita". 

Ogni giorno tanti parmigiani e parmigiane affollano le varie isole ecologiche di Parma allo scopo di gettare di tutto: divani, elettrodomestici, televisioni, radio, sedie, tavoli di plastica e di legno, forni a microonde, rifiuti indifferenziati di ogni tipo. Tanto da riempire, quasi regolarmente, i cassoni dei rifiuti ingombranti. Tolti i rifiuti che si possono differenziare, dalla plastica al legno, il resto finisce tutto nella raccolta indifferenziata.

Sandro (nome di fantasia), per tre anni è stato davanti alle discariche di Parma in attesa che qualcuno li lasciasse alcune delle cose destinate alla discarica. "Spesso mi lasciavano elettrodomestici, non funzionanti ma a volte anche funzionanti. Vengono gettati solo perché non servono più, anche se potrebbero avere un'altra vita. Dopo tre anni ho imparato a distinguere tra le cose che posso o avere un mercato e quelle che non ce l'hanno".

Come e perché hai iniziato? "Ho lavorato per anni come muratore, poi la ditta nel 2002 ha chiuso lasciando a casa tutti i dipendenti, me compreso anche se ero quello lavorava li da più tempo. Ho provato a cercare un altro lavoro ma a 53 anni è praticamente impossibile trovarlo. Dopo qualche mese mi sono messo davanti a una discarica per provare a vedere cosa sarebbe successo: molti mi lasciavano oggetti, cosi ho proseguito per tutto il mese, era settembre".

Quanto riuscivi a guadagnare in un mese? "In trenta giorni in media riuscivo ad avere circa 600/700 euro, dipendeva dal periodo. Lavorando ogni giorno lungo tutto l'orario di apertura della discarica recuperato numerosi oggetti, solo pochi potevano poi essere rivenduti".

A chi vendevi gli oggetti recuperati? "Funzionava soprattutto tramite un giro di conoscenze, nel corso del tempo alcune persone venivano da me e mi chiedevano se avevo a disposizione questa o quell'altra cosa: riuscivo a cedere soprattutto tavoli, mobili in buono stato e qualche elettrodomestico". 

Tutti sapevano della tua attività, qualche volta sono venute le forze dell'ordine a chiederebbe conto ? "Si, sono venuti spesso i Vigili Urbani, magari chiamati da qualche cittadino. Ho sempre spiegato a loro che le persone mi cedevano quello che volevano e sono praticamente sempre andati via, senza conseguenze per me. Gli spiegavo che non avevo altro modo per sopravvivere. Prima di entrare in discarica gli oggetti sono ancora di proprietà delle persone, che posso decidere cosa farne".

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