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Cronaca Oltretorrente / Via Antonio Cocconcelli

"Non abbattete le piante di cachi": è rivolta sui social network

Il consigliere Savani dà appuntamento sabato 26 novembre alle ore 9.30 in via Cocconcelli per raccogliere i frutti di un albero

Dopo l'annuncio del Comune di Parma, per bocca dell'assessore all'Ambiente Gabriele Folli, della decisione dell'Amministrazione Comunale voler tagliare 160 piante di cachi cona la motivazione che sporcano in strada e sono pericolosi per gli automobilisti sui social network la mobilitazione contro l'abbattimento degli alberi è cresciuta, coinvolgendo sempre più persone. Se il consigliere Fabrizio Savani, il 5 Stelle, poi uscito dal gruppo di maggioranza, ha preso posizione in Consiglio comunale altre persone ed attivisti si stanno mobilitando. Oltre ai social c'è anche un appuntamento fisico: il consigliere Savani, dalla sua pagina Facebook, ha lanciato l'appuntamento per la mattina di sabato 26 novembre, alle ore 9.30 in via Cocconcelli, dove ci sono alcuni degli alberi di cachi che il Comune vuole tagliare. "Invito rivolto a tutti i cittadini che hanno a cuore Parma e il suo ambiente. Domani sabato 26 novembre 2016 alle 9.30 appuntamento in Via Cocconcelli per raccogliere i frutti di un albero di kaki e per dimostrare che basta poco e che cambiare si può". 

LA LETTERA DI UN CITTADINO - Ai componenti della sesta Commissione Consiliare (Ambiente, Lavori Pubblici, Viabilità e Traffico)
Zioni Mirco, Fornari Stefano, Furfaro Roberto, De Lorenzi Andrea, Savani Fabrizio, Pezzani Luca, Pellacini Giuseppe All'Assessore all'Ambiente, Gabriele Folli Per conoscenza, all'Assessore ai Lavori Pubblici, Michele Alinovi

Parma, 24 novembre 2016 Gentile Assessore, gentili Commissari, in merito all'abbattimento previsto per un numero stimato in 160 alberi adulti di Diospyros kaki (volgarmente detto Caco), ho formulato, sulla base dell'esperienza diretta, una proposta che consentirebbe di eliminare il problema dovuto alla viscosità del frutto e al conseguente rischio di scivolamenti, salvaguardando le piante stesse e rendendo non necessarie le opere di abbattimento, smaltimento, sostituzione. In estrema sintesi la proposta prevede l'utilizzo di un semplice strumento di raccolta frutti, con l'aiuto di associazioni virtuose e col fondamentale contributo della partecipazione popolare. Nella foto si vede l'attrezzo utilizzato da un pensionato del quartiere Oltretorrente. Con l'auspicabile aiuto di associazioni ambientaliste (a puro titolo di esempio WWF Parma, Fruttorti, Orti Sociali, Sodales) e con il patrocinio del Comune di Parma, un'operazione collettiva di raccolta consentirebbe di eliminare il problema degli scivolamenti, e avrebbe forse valore educativo (risparmio di denaro e risorse, iniziativa dal basso, partecipazione, aggregazione sociale, attività fisica all'aperto)senza dover eliminare piante adulterisparmiando tempo e denaro necessario per - abbattere- smaltire- sostituire- provvedere alla crescita di nuove piante che tra l'altro, per anni e anni, non darebbero un apporto ecologico, estetico, paesaggistico e affettivo paragonabile agli alberi in oggetto. La pratica di raccolta necessita di uno strumento (si veda l'allegato) del costo di circa 15 €. Il tempo necessario per sgravare dal 90% dei frutti una pianta ammonta a circa 25 minuti (il raccoglitore era un uomo oltretorrentino di circa 70 anni). Dieci persone possono compiere l'opera di raccolta in circa 4 ore. 
Lo smaltimento, ove risultasse la non commestibilità (specie per aree trafficate) dei frutti, sarebbe agevole, trattandosi di rifiuto umido/verde.  L'estrema economicità dell'operazione non comporterebbe, qualora non vi fossero riscontri positivi, particolari problemi. Gli strumenti stessi (10 sarebbero bastevoli) potrebbero, ad esempio, essere donati ad anziani residenti nella campagna del Comune di Parma proprietari di piante di cachi.  La spesa totale ammonterebbe a poche centinaia di euro (acquisto attrezzi, ma non sarebbe da escludere la sponsorizzazione, e una minima campagna informativa - web e volantini).  Formulata poche ore fa sul social network "Facebook", la proposta ha incontrato il favore di diversi cittadini, facenti o meno parte di importanti associazioni ambientaliste. In attesa di vostro cordiale riscontro,  grazie per l'attenzione  Andrea Mora

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