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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Pablo / Strada Abbeveratoia

Al Maggiore il nodo Hub della rete nazionale e regionale delle terapie intensive

La struttura è stata presentata oggi nella sala Congressi dell’Ospedale Maggiore alla presenza del ministro della Salute Roberto Speranza, del presidente della Regione Stefano Bonaccini

La rete Hub nazionale e regionale per le terapie intensive è realtà. E Parma è parte integrante di un progetto per le cure dei pazienti più critici che sarà al servizio della Regione e del Paese. La nuova struttura, realizzata in tempi record, assisterà pazienti Covid e non con modalità in rete, facendo fronte a situazioni provenienti anche da altre realtà territoriali e costituirà dotazione permanente di terapia intensiva del sistema sanitario regionale e nazionale. Costo dell’intervento, due milione di euro.

La struttura è stata presentata oggi nella sala Congressi dell’Ospedale Maggiore alla presenza del ministro della Salute Roberto Speranza, del presidente della Regione Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, del Sindaco di Parma Federico Pizzarotti e del Presidente della Provincia Diego Rossi.

L’intervento a Parma prevede 14 posti letto nel corpo principale del Maggiore di Parma, in Ala Sud. “Grazie alle risorse messe a disposizione da Stato e Regione e alla generosità di tanti parmigiani – spiega Massimo Fabi commissario straordinario delle Aziende sanitarie di Parma – abbiamo realizzato in tempi record ulteriori posti di terapia intensiva che, aggiungendosi agli esistenti in una forma efficace e flessibile, garantiranno a questo ospedale fino a 56 posti letto per pazienti critici. Raggiungiamo così un duplice, grande obiettivo, valorizzare le competenze tecniche delle unità operative coinvolte e offrire risposte adeguate al territorio a fronte delle necessità che dovessero manifestarsi”.

I 14 posti di Terapia intensiva – precisa Sandra Rossi direttore del Dipartimento interaziendale di Emergenza–Urgenza e primario della 1°Anestesia e rianimazione del Maggiore – saranno operativi dalla seconda metà di giugno, in uno sforzo che ha coinvolto tutto il personale aziendale. Una dotazione che aumenterà la capacità di risposta dell’Ospedale di Parma ma soprattutto una formula che consentirà alla Terapia del Maggiore di essere parte di una rete che qualifica l’intero sistema sanitario regionale e nazionale”.

La struttura – aggiunge Renato Saviano, direttore del servizio Attività Tecniche e Logistiche del Maggiore – è stata realizzata in neanche  2 mesi di cantiere e  tutto il personale ha lavorato davvero senza sosta”.

La nuova sezione consentirà̀ di ospitare oltre ai 14 posti letto di terapia, tutti i locali di servizio, a partire dalle ampie aree per vestizioni, svestizioni e sanificazione. Alta anche la gamma tecnologica propria dei reparti intensive, con le strumentazioni più innovative, tra cui i ventilatori polmonari, sofisticati letti pazienti dotati di movimentazioni specifiche per trattare pazienti critici, con avanzati sistemi antidecubito e un innovativo monitoraggio centralizzato per la visualizzazione di tutti parametri del paziente. “La dotazione – precisa Matteo Berghenti, responsabile del servizio di Ingegneria Clinica- sarà poi completata con una serie di tecnologie a disposizione dei medici per situazioni specifiche, come defibrillatori, apparecchi radiologici, emogasanalizzatore e sollevapazienti”.

La nuova struttura sarà chiamata a rispondere in modo prioritario ai fabbisogni delle province di Parma e Piacenza, oltre a garantire disponibilità ad accogliere pazienti dalla rete regionale e nazionale. Il bacino di utenza è quindi rappresentato da una popolazione di 700 mila abitanti. Oltre a quello di Parma, gli ospedali interessati sono il Policlinico Sant’Orsola e l’Ospedale Maggiore a Bologna, il Policlinico e l’Ospedale Civile di Baggiovara a Modena e l’Ospedale Infermi a Rimini. La rete, infatti, sarà strutturale e potrà servire per l’emergenza covid come per qualsiasi altra necessità sanitaria che richiede il ricorso alla terapia intensiva e sub-intensiva. Per l’Emilia-Romagna e per tutto il Paese.

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