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Cronaca Lubiana / Strada Antonio Zarotto, 86

Vita notturna, due chiacchiere con il barman dell'Astrolabio: Tony 'flair' Tarabusi

Esperto di una professione che è anche un'arte, da sempre in contatto con il mondo dei locali e delle discoteche, Tony 'flair' Tarabusi ci racconta la sua lunga esperienza e le notti parmigiane

Il mondo della notte, di locali e discoteche, rientra in un ampio discorso che riguarda l’intera sfera sociale. Ognuno lo vive in modo diverso: chi adora farne parte chi prenderne le distanza. Per capirne di più è utile il punto di vista di qualcuno che lo frequenta da sempre, e lo vive quotidianamente. Antonio Tarabusi, detto Tony 'flair' Tarabusi, nasce a Castelfranco Emilia, (MO), nel 1969, attualmente vive a Parma ed è barman all’Astrolabio di via Zarotto. Tony ha alle spalle una lunga carriera che lo rende esperto nella sua professione. La sua formazione inizia nel 1985 alla Scuola Alberghiera di Serramazzoni come cameriere di sala e bar, proseguendo per varie tappe fra cui: Riccione, (1986), all’Hotel Lungomare come cameriere e chef, Modena, (1992), Hotel Central Park come capo barman, Londra, (1990-92), presso Hotel Hilton promosso head bartender, Romania, (1993-94), in due discoteche come gestore e Dj, Parma presso XXL Pub bartender, (1996), Tapas Pub, (1996-97), Crazy Bull Cafè capo bartender, (1997-99), Corte del Sol gestore e titolare, (2002-05), e Nonsololatte gestore e titolare, (2007-08). Si è classificato in parecchie competizioni, fra cui: Legend of Bartendig a Las Vegas, (2000), qualificato 11° world e 1°Europe e Legend of Bartendig a Las Vegas, (2002), qualificato 39°world. I locali in cui ha prestato servizio gli hanno permesso di maturare, grazie anche a pratica nel settore alberghiero e della ristorazione, infatti, nel 2001 ha aperto un’attività che si occupa di progettazione banchi bar in stile americano, (da lui studiati), vendita attrezzature americane per bar, pub, discoteche e consulenze tecniche di lavoro. Per capirne di più, lo abbiamo incontrato nel suo nuovo regno, l'Astrolabio.

Ciao Tony, parlaci della tua esperienza e di cosa significa essere barman?
"Ho iniziato circa 28 anni fa, forse più per gioco ma sono ancora qua. Il mio è un lavoro difficile, spesso sottovalutato, che richiede studio, preparazione e passione. Oggi mancano i professionisti e molti cercano di fare questo mestiere senza aver studiato. Io li chiamo “i non baristi”. D’altra parte, i responsabili dei locali spesso fanno investimenti sbagliati, assumono personale impreparato, risparmiano sull’occorrente credendo di avere un guadagno. Ma poi a lungo andare il bilancio annuale rivela che ci hanno perso. In questo modo il lavoro dei professionisti viene distrutto. Inoltre, la professione del barman si basa su cultura e tradizione, non si può improvvisare. Io rispetto la mia professione con impegno, infatti mi occupo della formazione di futuri barman con corsi che vanno dalla 'A' alla 'Z' e non coprono solo l’abc".
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Come è cambiato il mondo della notte e quali sono le tendenze più in voga al momento?
"I giovani oggi si vogliono sballare. Gli sballati ci sono sempre stati, cambiano solo droghe e metodi per andare fuori. Una differenza, però, rispetto alle vecchie generazioni, è che la gioventù odierna non ha più rispetto per il prossimo. Che sia inciviltà o mancanza di educazione i ragazzi non rispettano più nessuno, nemmeno fra di loro. Non hanno più un sano approccio con la realtà, e in discoteca tutto è amplificato. Restando nell’ambito della mia professione ti posso dire che pretendono super alcolici imbevibili da buttare giù per ubriacarsi subito. Fondamentalmente in discoteca non è più richiesta la qualità, ma la quantità. La crisi ha dato una botta negativa anche ai locali notturni e le tendenze sembrano sparite. Questo è il risultato dell’arrivo dell’euro ed è il motivo per cui resto affezionato all’idea di trasferirmi all’estero, in particolare a Londra. Quando c’era la lira un cocktail costava dieci mila lire, che tradotti in euro sarebbero circa 5, invece i prezzi sono raddoppiati e triplicati, di conseguenza anche i costi, mentre la vendita rimane la stessa per cui si è creato un forte squilibrio".

Una tua previsione: pensi che in futuro la situazione possa migliorare?
"Non so proprio che soluzione ci possa essere, anche con più controlli e selezione all’ingresso se uno si vuole sballare studia i metodi più strani, inoltre, bandendo singoli clienti il locale perderebbe un alto numero di ingressi perché i ragazzi girano in compagnia. Non credo che la situazione possa migliorare, questo è solo un piccolo riflesso dell’intera società. L’eccessivo benessere ha portato le nuove generazioni a non conoscere il sacrificio: i giovani sono abituati ad avere tutto, si credono in diritto di ottenere sempre di più e nel mondo del lavoro non sono disposti a fare la gavetta, questo è il risultato dei numerosi “non baristi” il cui stipendio è tale quale a quello dei professionisti. A Londra, dove sono già stato e dove vorrei tornare, c’è tutta un’altra mentalità, lì puoi fare carriera, (a differenza dell’Italia), perché a capo non ci sono solo persone che pensano ai propri interessi ed è tutto più equilibrato. In questo modo chiunque abbia voglia di fare carriera, passando per la gavetta, viene ripagato con riscontro positivo e soddisfazione. La famigerata crisi ha raggiunto livello mondiale ma in Italia, paradossalmente, che ci sia benessere o malessere vengono privilegiate sempre le stesse categorie di persone, quelli con soldi e potere, a discapito degli altri".

Perchè hai deciso di approdare all’Astrolabio di Parma e quali sono i cocktail più richiesti?
"Prima di sapere dell'Astro stavo partendo per Londra. Poi sono stato contatto da Francesco Bassi, tornato alle redini dello storico locale in Via Zarotto da sempre gestito dalla famiglia Bassi, ci siamo incontrati. Mi ha parlato dei suoi progetti e ho deciso di rimandare la partenza, il resto si vedrà! I cocktails più richiesti sono: Long island iced tea, Sex on the beach, Invisibile, Mojito, Caipiroska fragola, Japanese iced tea".

Tornando alla tua professione, dicevi che insegni ed hai una tua attività...
“Si infatti, l’ho aperta nel 2001.  La mia attività si occupa di progettazione banchi in stile americano, vendita di attrezzature americane per bar, pub, locali e discoteche, e consulenze tecniche di lavoro. Inoltre faccio corsi per diventare barman professionisti, corsi di intaglio frutta e verdura, corsi di flair o freestyle, magic tricks e mixology per insegnare a miscelare cocktails anche con verdura, salse o ingredienti vari sempre rispettando l’equilibrio dei gusti e la presentazione estetica. Sono ben disposto nei confronti di chiunque voglia imparare seriamente”.

Da questo incontro abbiamo capito che quella del barman è una professione impegnativa, non facile, che richiede anni di esperienza. E' anche un'arte, infatti, solo l'opera di intaglio frutta e verdura, ad esempio, richiede precisione e ore di lavoro, pensiamo poi alla preparazione dei cocktail, perchè anche l'occhio vuole la sua parte! Per imparare a diventare barman o informazioni, ecco i dati di Tony: cellulare 348 8892871, mail tonyflair@libero.it.

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