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Cronaca

Care Leavers network: la testimonianza dei giovani fuori famiglia di Parma

Un incontro di importanza regionale quello a cui ha partecipato anche la delegazione di giovani e volontari della sede parmigiana di Agevolando, che chiede alle istituzioni locali maggiore attenzione sulle necessità dei fuori famiglia

"Anche io ho vissuto un percorso di allontanamento dalla mia famiglia. Come molti di voi hanno detto spesso in questi casi ci si sente o si preferisce sentirsi 'invisibili'. Oggi noi vogliamo rompere questo schema. Siamo infatti convinti che se le nostre storia di vita difficili diventano esempio di resilienza per altri, possiamo fare qualcosa di straordinario”. Con queste parole Federico Zullo, presidente e fondatore di Agevolando, ha aperto l'incontro dedicato ai care leavers network dopo i saluti della docente Maria Teresa Tagliaventi, del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna. Obiettivo dell'incontro l'elaborazione di raccomandazioni dirette agli educatori e alle comunità, agli operatori sociali, ai decisori politici, ai giornalisti per migliorare la qualità dei percorsi di cura e di transizione all’autonomia elaborate da un gruppo di ragazzi che hanno vissuto o stanno per concludere esperienze di accoglienza “fuori famiglia” in comunità, affido o casa-famiglia. Presente anche la delegazione di Parma all’iniziativa, promossa dall’Associazione Agevolando Onlus, che ha visto ampia partecipazione sia dei ragazzi che degli operatori sociali e dei rappresentanti delle istituzioni, che hanno interagito con i giovani care leavers presenti. Presente anche una rappresentanza dei ragazzi di Agevolando Napoli, Trentino e Verona.

Le raccomandazioni riguardano dieci aspetti particolari dell’accoglienza. I ragazzi hanno chiesto agli operatori sociali, ai decisori politici e ai giornalisti presenti in sala rispetto per le loro storie e il loro percorso di vita, un genuino impegno e una reale passione educativa nei loro confronti, maggiore autonomia pur nell’attenzione alle esigenze specifiche di ciascuno, comunità governate non solo da criteri economici, maggiore attenzione ai percorsi dei minori stranieri non accompagnati, di non essere abbandonati e lasciati soli al compimento del diciottesimo anno d’età, maggiore ascolto e considerazione del loro punto di vista, maggiore coinvolgimento delle famiglie di origine nei loro percorsi e l'idea che né le comunità né le famiglie affidatarie debbano considerarsi sostitutive in nessun caso della famiglia di origine. In generale hanno evidenziato quanto l’attivazione e il protagonismo di ciascun ragazzo sia importante per la buona riuscita di un percorso di accoglienza e autonomia ma che non è possibile diventare adulti sereni senza il sostegno della collettività tutta, soprattutto se si proviene da situazioni familiari e sociali difficili. La costituzione del Care Leavers Network è uno dei risultati del progetto “Neomaggiorete” promosso dall’Associazione Agevolando e coordinato da Anna Bolognesi e Michela Cicerone.

Obiettivi generali del progetto Neomaggiorete sono proprio quelli di promuovere l’autonomia, il protagonismo, la partecipazione attiva attraverso la realizzazione di guide cartacee e sportelli informativi, ad oggi attivi a Rimini, Ravenna e Bologna e presto anche a Ferrara, e creando una rete regionale, e in seguito nazionale, di giovani care leavers. Scopo ultimo e fondamentale è sensibilizzare verso un intervento preventivo per migliorare la qualità dei percorsi di tutela in situazioni eterofamiliari soprattutto in riferimento alle tematiche dell’uscita. Per la realizzazione del primo Care Leavers Network dell’Emilia-Romagna sono stati coinvolti 38 ragazzi di età e nazionalità diverse nelle città di Parma, Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì-Cesena e Bologna. Sono stati realizzati tre incontri per ogni territorio più un incontro con i capigruppo (care leaders) di ogni provincia per riflettere su cosa funziona e cosa non funziona nei percorsi di accoglienza e transizione all’autonomia in particolare rispetto alle richieste di cambiamento. Presente anche una delegazione di operatori e ragazzi della sede parmigiana di Agevolando, come raccontato dalla referente Vanessa Farris. Presentato ufficialmente durante la serata anche il calendario Agevolando 2015, interamente realizzato dalla sezione di Parma, sul tema dell'etichettamento e della diversità: 12 foto in bianco e nero realizzate da ragazzi e volontari, 12 frasi create dai ragazzi che, se lette tutte di fila e non separatamente mese per mese, formano un discorso compiuto. Chi lo acquisterà, al prezzo di 10 euro, sosterrà le attività dell'associazione che da tempo si autofinanzia per fornire un aiuto concreto ai ragazzi in uscita da comunità o percorsi di affido.

Particolare accento sulla situazione di Parma è stato posto da Pasquale Celestino, che ha vissuto personalmente l'esperienza della comunità per minori e che oggi è un volontario attivo di Agevolando Parma: "Sono dispiaciuto che non fosse presente alcun rappresentante dei Servizi di Parma - commenta - speriamo di poter avere un'altra occasione per incontrarli e far sentire loro la nostra voce che, sia chiaro, non è polemica né accusatoria, ma è semplicemente il nostro pensiero, il punto di vista di chi ha vissuto, spesso per molti anni, in comunità o in affido e ora dice la sua partendo da una diretta esperienza personale nella speranza di contribuire a migliorare gli interventi sui minori, sulle famiglie e su quei neomaggiorenni che, una volta usciti dal percorso di tutela, si trovano a dover affrontare il mondo senza risorse o sostegni adeguati".

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