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Cronaca

Consiglio, il giorno dopo. Movimento 5 Stelle: "Minoranza irresponsabile"

Il giorno dopo è quello delle valutazioni a toni bassi, senza gesti equivoci o polemiche, e delle condanne per l'atteggiamento della minoranza e per quel lavoro di opposizione costruttiva che non svolge. E' così che il Movimento 5 Stelle si esprime all'indomani di un Consiglio comunale che a metà seduta, dopo una lunga bagarre sulle dimissioni di Capelli e sulla nomina del ricercatore Marco Ferretti come suo successore, ha visto uscire dall'aula la minoranza offesa dal comportamento del sindaco e della maggioranza.

I 5 Stelle, dunque, criticano i modi e le "ilazioni" dell'opposizione così come non condividono l'abbandono dell'aula che ha portato la maggioranza a votare le delibere da sola: "Rimanere in aula è un dovere e ieri la minoranza non ha rappresentato tutti i cittadini che li hanno votati, quindi hanno mancato di rispetto principalmente a loro", chiarisce subito il capogruppo Marco Bosi nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina in Municipio. "Sono state chieste le scuse da parte del sindaco - continua Bosi - io invece mi aspetto delle scuse da chi ha mosso diversi epiteteti nei nostri confronti", gli fa eco Andrea De Lorenzi: "In passato ci hanno definiti asini, talebani, ingnoranti, utilizzatori di olio di ricino e fascisti". "Ci sono solo critiche strumentali - riprende Bosi - e lo dimostra il fatto che nessuno ha fatto domande sulla nuova figura professionale che occuperà il posto di Capelli, nessuno ha chiesto informazioni sul curriculum di Ferretti che è di tutto rispetto, ma ci si è fermati a guardare solo la sua collaborazione con Vignali come consigliere del quartiere Vigatto e questo in ogni caso non lo rende un 'appestato'".

Poi c'è la questione relativa agli insulti, alle smorfie e ai gesti di cui il Consiglio non vuole fare a meno. "Nessun insulto da parte di Pizzarotti o del Movimento 5 Stelle, nessuno ha mandato a quel paese i consiglieri di minoranza", continua Bosi spiegando quanto accaduto tra i loro banchi. "Tutto è partito dal consigliere Dall'Olio che ha insinuato che la scelta di Ferretti sia stata un voto di scambio con il centro destra, un favore per pagare così i debiti pregressi. Su queste parole il sindaco ha reagito ma non è partita da lui", spiega Bosi in difesa del primo cittadino.

Poi aggiunge: "Capisco che l'atteggiamento di Pizzarotti a volte può infastidire, e io gliene ho parlato in passato, ma anche lui si innervosisce e questo lo fa può sembrare strafottente". Insomma tutta una di una questione di apparenza, come il gesto della consigliera di maggioranza, Patrizia Ageno, che nel momento in cui ha alzato il braccio per sottolineare il dissenso rispetto alle parole di Dall'Olio, non pensava a un "vaffa" ma semplicemente a un modo per commentare che era stato detto uno sproposito e "Dall'Olio non può fare un processo ai pensieri", chiude la Ageno. Solo incomprensioni, quindi, cattive interpretazioni di gesti, smorfie e quant'altro, seguite alla frase provocatoria del capogruppo del Pd, e animi troppo suscettibili che portano a rimostranze eccessive

LA REPLICA DI GHIRETTI. 

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