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Cronaca

Gli indignados sotto i portici: Pizzarotti scende e dialoga

Dopo un anno e mezzo dalle proteste contro la corruzione e gli arresti 'La Piazza' torna sotto i portici, simbolo della protesta antiVignali. Pizzarotti scende e parla con i manifestanti

La sigla è la stessa. 'La Piazza'. Le persone più o meno anche. La speranza Pizzarotti è già caduta. Almeno per chi si trova oggi a protestare sotto i portici del Grano in contemporanea all'ultimo atto della discussione del bilancio previsionale 2013 in Consiglio comunale. Ma questa volta non c'è una giunta Vignali avversa e sull'orlo del baratro ma quella, nuova di zecca, di Federico Pizzarotti. Il 'rinnovatore' che  la piazza portò in trionfo il 22 maggio 2012.

Oggi, a poco più di otto mesi dal quel ballottaggio epocale cittadini e le cittadine che si riconoscono ne 'La Piazza' tornano a protestare. Strategia elettorale per le prossime politiche o protesta popolare spontanea? Aldilà delle diverse valutazioni oggi in piazza gli indignados sono tornati. Vedremo se saranno in grado di 'costringere' la giunta Pizzarotti a cambiare il piano di rientro dal debito che vede nell'assessore Capelli il principale ideatore ed esecutore.

Indignados sotto i portici del Grano il 5 febbraio


Alle 16 i manifestanti sotto i portici del Grano sono meno di cento. Hanno esposto uno striscione 'Con la città o con le banche' firmato dal coordinamento La Piazza. C'è Cristina Quintavalla della Commissione di Audit sul debito e volti noti dei Comitati cittadini.

Il sindaco Federico Pizzarotti abbandona il Consiglio comunale e scende tra gli indignados.   VIDEO

Dopo alcuni scambi di battute è tornato a sedere ai banchi del Consiglio Comunale. Il confronto si è sempre mantenuto su toni sereni. Jacopo, attivista di Art Lab: "Le persone che sono qui vogliono dare coraggio a chi rompe la cortina di ferro che mettono intorno alle nostre vite le banche e i poteri forti. Vogliamo dire che bisogna avere il coraggio di rompere il diktat del debito".

Scambio di battute tra Federico Pizzarotti e Cristina Quintavalla della Commissione di Audit: "Si sarebbe dovuta rifiutare una parte del debito, quello delle banche. Non è possibile che oggi a pagare il debito siano le famiglie".

Andrea Bui sulla Stu Pasubio: "Avete venduto un pezzo di città ad un prezzo irrisorio".

Risponde Pizzarotti: "Non si è svenduto ma si è evitato di mantenere un debito di 40 milioni di euro. Si continuano a confondere le cose: il Comune di Parma non da i soldi alle partecipate, non paga ia debiti delle partecipate. Da 3 milioni di euro, 2 per finire la scuola Europea e 1 milione per la stazione che ci permette di avere una stazione decorosa con un ascensore. Tutto il resto le società partecipate se le devono gestire in modo autonomo. Paghiamo solo i fornitori che vanno pagati per opere più o meno discutibili? Può darsi. Prendetevela con chi ha fatto fare quelle opere, ma non con le aziene. Forse ci si doveva arrabbiare un pò prima".

IL DOCUMENTO E LE RICHIESTE DE 'LA PIAZZA'

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