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Cronaca

"Prendevo lo speed tutte le sere: vedevo gli insetti camminarmi sulle braccia"

Una giovane parmigiana di 22 anni ha deciso di parlare della sua esperienza con le metanfetamine, ecco la storia di Ilaria (nome di fantasia): "Tra allucinazioni e paranoie ero arrivata ad un punto di non ritorno: la mia amica mi ha salvata"

Adolescenti e sostanze stupefacenti. La storia di Ilaria (nome di fantasia) parte da Parma e tocca diverse altre città. Da giovanissima ha iniziato a fare uso di marijuana e hashish: a 16 anni è passata alla metanfetamina: speed e Ice. Per due anni, tra discoteche e rave party, ha frequentato una compagnia di amici che aveva la droga come interesse quasi esclusivo. Poi un'amica l'ha convinta a smettere. Ecco la sua storia, che ha deciso di rendere pubblica.

"Mi facevo di speed tutte le volte che uscivo: il venerdì, il sabato e la domenica e qualche volta anche durante la settimana. Andavamo nelle discoteche di Riccione o ci sballavamo nei rave vicono al fiume. Vedevo gli insetti camminarmi sulle braccia. Così, ad un certo punto, consigliata da un'amica, ho deciso di provare a smettere". Sono queste le prime parole di Ilaria, una giovane parmigiana di 22 anni, ora in cura presso una struttura fuori città, che ha visto gli effetti delle metanfetamine sul suo corpo e la sua mente: stati di alterazione, istinti suicidi e allucinazioni, sempre più frequenti. "La sera, con i miei amici, prendevamo Speed e ecstasy ed eravamo super eccitati: la serata iniziava così. Al di fuori delle sostanze non c'era altro divertimento: le provavamo per sentirne gli effetti e poi raccontarceli. Spingevamo sempre più in là: io sono riuscita a fermarmi prima di perdere tutto, altri miei amici non ci riuscirono". 

Durante le serate Ilaria si sentiva euforica, fremeva per parlare con più persone possibili, non percepiva la stanchezza: con lo speed poteva ballare ore ed ore di seguito senza fermarsi. Ma poi c'era il risveglio del giorno dopo: gli stati depressivi, le allucinazioni, l'insonnia. "Non sentivo la fame, il dolore e la stanchezza: ballavo ore ed ore di seguito, mi sentivo sempre fresca: ne prendevo al massimo 1.5 grammi/2 grammi. Sapevo che, con questa quantità, avrei ridotti gli effetti deleteri sul mio cervello e sul sistema nervoso. Ma ad un certo punto non potevo più farne a meno: lo cercavo e per tutta la settimana pensavo solo allo speed ed alla sensazione che dava. Iniziai ad avere allucinazioni uditive e visive: vedevo cose che non c'erano, non riuscivo a terminare le conversazioni che iniziavo".

La sua storia ha un lieto fine: la conoscenza di una persona della sua stessa età, che si presa cura di lei, l'ha portata ad abbandonare la strada della droga e a chiedere aiuto. "Ero giunta ad un punto di non ritorno: una mia amica mi convinse, dopo avermi fatto leggere alcuni opuscoli, ad allonatanarmi da quella droga. Cercai, con estrema difficoltà, di parlare con gli altri ma non c'era verso di convincerli. Decise di non uscire più con loro ed iniziai un percorso con la mia amica: mi parlava e mi ascoltava molto, poi decisi di parlarne con i miei genitori, che sono entrambi medici, e di farmi aiutare". 

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