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Coop Nordest disdice il contratto. I sindacati: "Inaccettabile"

All'indomani della disdetta annunciata da Coop Consumatori Nordest la netta posizione contraria dei sindacati: "Non un segno di dialogo e incoerente con principi di cooperazione"

Un boomerang per Coop Consumatori Nordest la comunicazione della disdetta unilaterale del contatto integrativo aziendale. Una presa di posizione definita dai sindacati ingiustificabile con le motivazioni fornite legate alla crisi, visto l'incremento dell'1,6% delle vendite per il 2011, totale disorganizzazione per i lavoratori soci costretti a turni part time a macchia di leopardo che rendono impossibile conciliare eventuali altre occupazioni e vita privata. Una disdetta che sancisce la rottura delle relazioni tra Coop Nordest e i sindacati, questo il quadro delineato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, per voce rispettivamente di Francesca Balestrieri, Angela Calò e Michela Tosini nel corso di un incontro con la stampa.

Un clima rovente quello tra i lavoratori, dopo mesi di trattative iniziate il 1 marzo scorso quando Coop Nordest ha deciso di aprire i punti vendita la domenica, ma anche abbassando la maggiorazione prevista per il lavoro domenicale al 35%, invece del 135% del contratto. Trattative concluse a maggio senza giungere ad alcun accordo, perchè, lamentano i sindacati, da parte di Coop non ci sarebbe stata la volontà di concedere quanto richiesto dai lavoratori per garantire migliori condizioni lavorative. "I lavoratori a fatica riescono a conciliare il lavoro part time in Coop Nordest con altre attività, perchè c'è un uso spinto della flessibilità ed è impossibile svolgere altre attività", sottolinea Balestrieri, Cgil Filcams.

Sposata in pieno la politica delle liberalizzazioni sfrenate, e "sulla prassi di azzerare i contratti aziendali, con buona pace della distintività cooperativa. La contrattazione integrativa di Coop – si legge in un comunicato congiunto dei sindacati – è sempre stata uno strumento importante per i lavoratori e ha contraddistinto per tanti anni positivamente le relazioni tra le parti. Risulta singolare che qualche settimana fa il presidente di Legacoop Emilia Romagna Cattabiani invitasse tutte le parti alla collaborazione e al dialogo e solo ieri il Presidente di Legacoop dsi Parma Andrea Volta chiedesse anche ai sindacati maggior aiuto: le cooperative loro associate pensano forse a dialogare azzerando decenni di contrattazione? Non si comprende davvero il motivo per cui proprio le Coop emiliane, Nordest e Estense, si stiano differenziando in senso negativo da altre esperienze della distribuzione cooperativa".

L'incontro del 17 ottobre prossimo con i sindacati il simbolo di una volontà di dialogo, rende noto Coop Nordest, occasione in cui i sindacati chiederanno delucidazioni anche sull'annunciato nuovo piano di impresa. "Una cooperativa dovrebbe reinvestire sul territorio, considerare i lavoratori anche come soci– sottolinea Tosoni, Uil Uiltucs –. Invece siamo davanti a una situazione critica, con orari a macchia di leopardo, totale disorganizzazione, nessuna strategia chiara, nessuno scambio con i lavoratori soci, nè in termini di salario nè in termini di qualità della vita. A questo punto sospettiamo che si trasformi in azienda . Di cooperativa ormai c'è ben poco se non uno sgravio nelle tasse". "Vorremmo capire
– sottolinea Calò, Cisl Fisascat – in che direzione sta andando Coop Nordest e se si possa parlare di una fine delle contrattazioni. In questo caso siamo pronti a lottare con tutti gli strumenti in nostro possesso perchè non ci sia più una restituzione dai lavoratori di salario e diritti".

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