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Cronaca

Longobardi vuole riprendersi il Parma: "Non sono pronto, ma ho voglia di aiutare la squadra"

L'attaccante non al top dopo l'infortunio al malleolo: "Salita ancora dura, ma vedo la cima. Grazie a Scala, ai dottori, ai compagni e ai tifosi per le manifestazioni d'affetto. Sono stati splendidi"

Dal nostro inviato

COLLECCHIO - Manca un po', manca l'ultimo sprint per accelerare in salita e cominciare a intravedere il traguardo. Christian Longobardi si sente come un ciclista, che di slancio ha bruciato le tappe e che si trova a fare i conti con l'ultima salita, quella che precede la cima. "Permettetemi di ringraziare tutti, io sono poco social e vorrei fare un ringraziamento ai tifosi per le manifestazioni d'affetto, a Scala che mi ha sempre tirato su di morale e ai ragazzi che mi hanno fatto sentire sempre uno di loro. Il momento più difficile e ora, con la squadra ha le proprie esigenze  è non è importante longobardi ma quello che fa il gruppo. Io proverò a mettere la pulce nell'orecchio al mister, voglio aiutare la squadra che sta facendo un lavoro straordinario". 

"Chiaramente i numeri non mentono, hanno fatto un cammino straordinario, il gruppo è forte, in tribuna soffro perché io sono uno da campo, ho visto quanto è costato raggiungere tanti risultati positivi e voglio dire che il momento peggiore è proprio questo perché bisogna rientrare, linfortunio è serio, c'è ancora tanto da fare, ho mentito ai medici perché io voglio essere utile ai compagni".

"La Correggese? Guardiamo in casa nostra - dice Longobardi - sapendo che si tratta di un avversario rispettabilissimo. Il risultato non può essere super positivo tutte le domeniche. Lo spirito è importante, quello che ho visto qua da altre parti si forma in due tre anni. C'è uno spirito Parma, una unità di intenti pazzesca. Ora non conta quello che faccio io ma quello che fa la squadra, quello che fa il Parma. In questo momento mi interessa la Correggese e non dobbiamo andare troppo in là con la mente. Dopo la sfida contro l'Alto è stato difficile non pensare a quello che verrà dopo. Contro il Mezzolara, già dal riscaldamento eravamo concentrati, determinati. La partita è stata giocata bene, c'è anche l'avversario e non si può vincere sempre. Accusare un attacco che ha fatto 54 gol non è facile. Io mi devo meritare di stare con i compagni, mi hanno fatto sentire sempre in gruppo, il mio spirito di sacrificio spero sia da esempio per gli altri. Ci sono anche gli altri che danno l'esempio, Lucarelli, Cacioli. Non volevo pensare a tutto quello che mi è capitato, voglio pensare a quello che mi aspetta".

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