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Cronaca

Parma Calcio, indagati 2 ex-dirigenti: "Hanno distratto migliaia di euro"

Le indagini della Procura di Parma sono arrivate agli scoggioli ma non ci sono ancora avvisi di garanzia: i due sono accusati del concorso in bancarotta per aver sottratto i fondi al fallimento nell'era Tanzi

Sono due gli indagati nel terzo 'filone' d'inchiesta sul crac del Parma Calcio, gestione Calisto Tanzi. Le indagini condotte dalla Procura di Parma sono arrivate agli sgoccioli e saranno chiuse entro breve tempo. Secondo le informazioni raccolte, i due sono ex dirigenti della società gialloblù: per entrambi l'accusa è concorso in bancarotta per distrazione. Attraverso artifici, i due indagati avrebbero distratto centinaia di migliaia di euro per sottrarli al fallimento del Parma Ac che, come del resto quello della Parmalat, si annunciava prossimo.

I fatti risalgono agli ultimi mesi del 2003, anno nel quale si consumò il crac da 14 miliardi di euro della multinazionale di Tanzi. Per ora c'é il più stretto riserbo sui nomi dei due indagati, perché la Procura parmigiana non ha ancora emesso avvisi di garanzia nei loro confronti: l'impressione è che le indagini ruotino intorno ad un tentativo riuscito dell'ultimo minuto di sottrarre danaro al fallimento della società sportiva colpita dal crac dell'intero gruppo alimentare.

Sono stati chiusi nei mesi scorsi invece gli altri due 'filoni' di inchiesta sempre relativi al Parma della gestione Tanzi: il primo riguarda il pagamento 'in nero' di alcuni giocatori, mentre il secondo si riferisce al ruolo di presunto prestanome di Calisto Tanzi di Giambattista Pastorello, all' epoca della sua gestione da presidente dell'Hellas Verona, società sportiva che gli inquirenti invece ritengono facesse direttamente capo all'ex patron di Parmalat. Tanzi di conseguenza avrebbe avuto la proprietà e la gestione di due società della massima serie del calcio italiano.
 

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