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Cronaca

Parma ricorda il sacrificio di Carlo Alberto Dalla Chiesa

Nel 33° anniversario della strage di Palermo autorità e cittadini alla Villetta hanno reso omaggio alla tomba dove riposano il generale e la moglie Emanuela

Sono trascorsi 33 anni da quella maledetta sera del 3 settembre 1982, quando, a Palermo, la mafia colpì a morte in un agguato il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. Quella strage fu un colpo durissimo alle speranze di tanti siciliani onesti che avevano contato sull’arrivo del generale dei carabinieri (che aveva contrastato con efficacia il terrorismo), per stroncare i traffici della piovra. Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa  ha lasciato un segno indelebile anche nella storia di Parma, perché qui aveva le sue origini, e qui ha voluto costruire la tomba di famiglia, al cimitero della Villetta, dove riposa accanto alla moglie. E la città non ha mai dimenticato il sacrificio di un uomo che ha dato un contributo determinante nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata.

Questa mattina al cimitero monumentale della Villetta si è tenuta, come ogni anno, la cerimonia commemorativa in ricordo della strage, alla presenza della cugina Luisella Dalla Chiesa, in rappresentanza della famiglia, in quanto i figli erano impegnati nelle commemorazioni a Palermo e Milano, ma – come ha annunciato la nipote – saranno nei prossimi giorni a Parma per un momento di raccoglimento dinanzi alla tomba del generale. Luisella ha portato con sé al cimitero un album con le foto di famiglia e alcune copie di un servizio pubblicato  da un settimanale poco dopo la strage in cui si ricorda il passato da partigiano del generale Dalla Chiesa, e un episodio in cui, da giovane tenente dei carabinieri, salvò dalla requisizione dei nazisti i pescherecci di San Benedetto del Tronto. E il 26 aprile  del 1945 fu a Parma per festeggiare la Liberazione.

Numerose le autorità presenti: il prefetto Luigi Viana, il sindaco Federico Pizzarotti con il presidente del Consiglio Marco Vagnozzi, il delegato della Provincia Gianni Guido Bellini, i parlamentari di Parma Giuseppe Romanini, Patrizia Maestri e Giorgio Pagliari, il generale Paparella, comandante della Legione Carabinieri Emilia Romagna, i rappresentanti di Esercito, Questura, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia Forestale e Università,  insieme a tanti cittadini e rappresentanti delle forze armate, Carabinieri in congedo e altre e associazioni combattentistiche.

La cerimonia è stata commovente, con un silenzio che pesa più di mille parole, interrotto solo dall’onore ai caduti, dalle note de “Il Silenzio”, intonate dal trombettiere dei Carabinieri, e dalla benedizione del cappellano don Giuseppe, che ha chiuso la commemorazione, dinanzi alla tomba dove riposano di Carlo Alberto  ed Emanuela.

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