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Cronaca Oltretorrente / Viale Gorizia

Come rilanciare Parma? Le proposte nel dibattito "Memoria e futuro"

Più spazio ai giovani, potenziamento dei servizi educativi, miglioramento dei trasporti, valorizzazione della città intesa come comunità, gli spunti dell'incontro ogranizzato da Acsi e dall'associazione "Da zero all'infinito"

Una sfida, quella di trovare nuove linee per rilanciare la città, sulla base della memoria del passato. Questi gli intenti nell'incontro pubblico "Parma, la memoria e il futuro. Le sfide del cambiamento". Una sala gremita, in via Gorizia, ha ascoltato per quasi due ore gli interventi di Alessandro Bosi, sociologo dell'Università di Parma, Alessandro Chiesa, referente Comunità di Sant'Egidio, Isa Guastalla, professoressa, Roberto Ghiretti, ex assessore allo Sport del Comune di Parma e titolare dello Studio Ghiretti. Una città carica di contraddizioni, a partire dal rapporto tra servizi offerti e dati demografici in calo, secondo quanto sostenuto da Alessandro Bosi. Necessario puntare sui giovani e progettare politiche nuove per la famiglia e l'integrazione, secondo quanto sottolineato da Guastalla.

In che modo l'azione politica dovrebbe muoversi per progettare un futuro diverso per Parma? A partire da questo interrogativo necessario riflettere sulle difficoltà del ruolo politico, secondo Ghiretti. "Dalla mia esperienza ho capito che spesso come assessore ero visto come su un piedistallo e non da semplice cittadino, ho imparato che a volte la politica è poco partecipata, per questo ora più che mai per la città è necessaria una coesione". Una necessità, quella di rinnovare il sistema sociale, che però è anche il nodo del problema, secondo Bosi: "L'opinone pubblica è critica nei confronti dei modelli attuali, ma fa resistenza all'idea di un cambiamento. Questa vischiosità è un ricatto verso la classe politica, la cui colpa è quella di assecondare troppo le richieste senza la capacità di proporre innovazioni". La necessità principale, secondo quanto sottolineato da Ghiretti, è  mettere al centro la partecipazione dei cittadini. "Abbiamo il dovere di dare una rotta, il futuro non è qualcosa che ci casca addosso ma è un'ambizione della nostra città".

Staccarsi dalla cultura della delega il primo passo anche secondo Bosi, che ritiene si stia perdendo una solidarietà sociale a favore del tecnicismo. Si inseriscono in tale ottica anche le riflessioni di Chiesa, secondo cui diventa più che mai necessario ricucire il tessuto sociale anche attraverso il volontariato. Più spazio ai giovani, potenziamento dei servizi educativi, miglioramento dei piani di trasporto, riduzione della cementificazione e degli sprechi, valorizzazione della città intesa come comunità e spirito solidale, volontariato come risorsa primaria per la realtà cittadina, i punti dai quali partire, condivisi a voce unanime, nell'intento di analizzare con occhio critico il passato per progettare una città rinnovata. Arriva a conclusione del dibattito, su richiesta del pubblico ha concesso un intervento anche il noto personaggio parmigiano Alberto Michelotti, che ha concluso animatamente il dibattito: "Penso di essere un testimone della Parma vecchia, sono stato allevato da una famiglia dove hanno sempre regnato indipendenza e libertà. Mia madre era semi analfabeta ma mi ha insegnato le cose fondamentali: il rispetto e l'onestà. Avete detto tante belle parole oggi ma...Poch ciac'ri, dämos da fär".

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