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Cronaca Lubiana / Via Pietro Nenni

La denuncia di una disabile in una casa Acer: "Qui la situazione è invivibile"

La denuncia di Cosima, disabile al 100%, che vive in un palazzo dell'Acer dal 2002 con il marito e la figlia. Problemi di autogestione condominiale sfociati in un'aggressione al marito costata 20 giorni di prognosi

Una famiglia di via Nenni denuncia di subire ingiustizie all'interno di uno dei palazzi gestiti da Acer. Dopo un lungo silenzio è Cosima, disabile al 100%, a scegliere di rendere nota pubblicamente la situazione subita assieme a suo marito dal momento in cui, dal 2002, si sono trasferiti nel condominio di via Nenni. Una situazione critica sin da subito a causa delle modalità di gestione del condominio: il primo problema, secondo quanto denunciato da Cosima, era dovuto al fatto che alcuni condomini avevano scelto autonomamente che ruolo ricoprire nella gestione interna. 

Un passo che avrebbe determinato l'inizio di una serie di problemi per la famiglia Natale, acuite dalla particolare condizione di Cosima che necessita dell'aiuto del marito per qualsiasi necessità. Tra i disagi subiti la presenza di portone difettoso senza il blocco che rendeva troppo difficoltoso per lei riuscire a uscire dall'edificio, o l'occupazione perenne dello stallo per disabili anche da parte di chi non ne potrebbe usufruire.

"La situazione è peggiorata quando l'Acer ha deciso di far amministrare il condominio attraverso l'autogestione, con elezioni per scegliere il presidente e il vice presidente, che si sono rivelate la conferma di chi già aveva un forte ascendente sugli altri condomini, a scapito degli altri - sottolinea Cosima - . Il fatto che mio marito abbia deciso di lavorare al giardino condominiale ha peggiorato la situazione, perchè pur apportando migliorie per tutti gli abitanti, non era visto di buon grado dalla presidente". Proprio questa scelta di curare il giardino condominiale sarebbe stata il motivo scatenante dell'aggressione subita dal signor Natale nel 2010. Mentre l'uomo si trovava in giardino a innaffiare le piante è stato aggredito da due condomini che gli hanno spaccato il setto nasale e sferzato calci all'addome. Ricoverato, il signor Natale ha avuto una prognosi di 20 giorni. 

Dopo l'aggressione, unita a una serie di atti vandalici, hanno portato la coppia a chiedere al direttore Acer di intervenire. "La misura, arrivata con la richiesta di dimissioni da parte della presidente, è servita a poco visto che alle successive elezioni nell'ottobre 2013, l'ex presidente ha pensato di ricandidarsi ottenendo la maggioranza dei voti. Per la nostra famiglia segnata dai problemi dati da una disabilità al 100%, la cura del giardino, effettuata da oltre cinque anni gratuitamente, era vista come uno svago per non pensare ai problemi quotidiani e alle difficoltà lavorative". Il marito della donna è un dipendente dell'Eurosia che assieme a una delegazione di manifestanti l'11 ottobre scorso aveva espresso dissenso riguardo le carenze di organico e i turni di lavoro di domenica, particolarmente vincolanti per chi come lui ha diritto a usufruire della legge 104 per stare vicino alla propria moglie nell'unico giorno alla settimana in cui è priva di assistenza.

"Per passare il tempo -racconta Cosima- mi accompagnano in giardino per vedere i lavori che volta per volta mio marito e la signora Maria svolgono, ma la mia presenza in carrozzina da fastidio, dicono che non posso transitare nel marciapiede del condominio e hanno affisso cartelli ovunque per vietarlo, ma dove dovrei stare, per strada? Quasi tutti i giorni occupano l'ingresso del nostro garage con bici e altro, hanno bucato le ruote della bici di mio marito e ci hanno distrutto più volte la cassetta della posta. Appena mio marito esce per andare a lavoro e io sono da sola in casa, qualcuno per spaventarmi si avvicina alla porta fingendo di tentare di forzare la serratura, solo per il gusto di spaventarmi. Allora urlo chiamando qualcuno fingendo di non essere sola o batto un bastone al soffitto per chiamare la vicina, ho anche chiamato i Carabinieri in un'occasione, ma non serve a niente.

C'è chi si approfitta della mia condizione sapendo che non posso muovermi, il nostro arrivo ha rotto gli equilibri pre esistenti e diamo fastidio. Ma noi non facciamo niente di male e chiediamo solo di essere tutelati come condomini, abbiamo chiesto più volte tutela al sindacato ma sinora ci ha voltato le spalle, paghiamo 430 euro all'anno di spese condominiali con richieste di extra per servizi non chiari ed essere trattati in questo modo. Vorremmo andarcene per vivere in tranquillità, ma non ne abbiamo i mezzi e affrontare un trasloco nelle mie condizioni è impensabile". Cosima non si arrende e si presenterà nuovamente all'Acer per chiedere un incontro e cercare una tutela per arginare una situazione ormai diventata, per lei e suo marito, invivibile.
 

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