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Cronaca

Disabili, taglio dei fondi. Il Coordinamento Studentesco: 'Non si fa propoganda sulla pelle dei più deboli'

"Il Comune non ha nemmeno tentato, dunque, di ottenere migliori condizioni e un risparmio con una nuova gara d’appalto: ha semplicemente tagliato un costo, e così dimostra di considerare la popolazione disabile: un costo per la società, da tagliare nel momento in cui le risorse scarseggino"

"In rappresentanza del corpo studentesco medio della città -si legge in una nota del Coordinamento Studentesco di Parma- ci sentiamo indignati nel dover commentare la recente decisione presa dal sindaco Pizzarotti di intervenire così maldestramente nella gestione delle risorse dedicate all’inserimento degli studenti disabili nel percorso scolastico di ogni ordine e grado. L’amministrazione comunale infatti dopo aver indetto la gara d’appalto per l’affidamento del servizio per il prossimo biennio ha revocato la delibera a due giorni dalla scadenza dei termini per la presentazioni delle offerte, assicurando che si vada in proroga fino a giugno senza però indicare alcuna rassicurazione per il futuro di queste famiglie, palesando così l’assenza totale di una strategia politica a medio termine.

Questo agire, dettato da logiche esclusivamente economiche, lascia le famiglie degli interessati nella più assoluta incertezza circa chi, all’interno degli ambienti scolastici, si debba prendere cura di chi ne ha più bisogno; nella stessa incertezza si trovano le scuole, che rischiano di restare privi di personale qualificato per svolgere funzioni che l’istruzione pubblica non può non svolgere.

Il Comune non ha nemmeno tentato, dunque, di ottenere migliori condizioni e un risparmio con una nuova gara d’appalto: ha semplicemente tagliato un costo, e così dimostra di considerare la popolazione disabile: un costo per la società, da tagliare nel momento in cui le risorse scarseggino. Interrogata sulle ragioni di questo provvedimento scellerato, l’amministrazione ha addossato la colpa a presunti tagli alle risorse dei capitoli di bilancio dei comuni inseriti nella legge di stabilità, che al momento della revoca era ancora soltanto una proposta e che tutt’oggi è ancora in discussione al Senato. La risposta non è per noi accettabile, non si fa propaganda sulla pelle dei più deboli. D’altra parte non possiamo non riconoscere la coerenza dell’amministrazione comunale, che a due anni dall’insediamento ha ormai esplicitato la propria strategia politica: far pagare ai più deboli gli errori del passato".

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