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Cronaca

Rinnovata l’intesa contro le discriminazioni di genere

Firmato in Provincia il protocollo fra Consigliere provinciali di parità e Direzione territoriale del lavoro. Tra gli obiettivi: collaborazione, formazione, informazione e scambio di dati per garantire interventi sempre più efficaci e tempestivi a lavoratrici e lavoratori in difficoltà


Prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione di genere: questo è l’obiettivo fondamentale del nuovo patto che rafforza la collaborazione fra Consigliere provinciali di Parità e Direzione territoriale del Lavoro, per garantire risposte pronte alle lavoratrici e ai lavoratori in difficoltà.

Il protocollo d’intesa, che rivede e integra i precedenti accordi alla luce delle più recenti novità normative, è stato firmato stamattina in piazza della Pace, dalla Consigliera di Parità provinciale Mariantonietta Calasso e dalla Consigliera di Parità supplente Manuela Cucchi, da Ernesto Giulio Bertoni, Direttore della Direzione Territoriale del Lavoro (DTL), e da Valeria Moscardino, funzionaria responsabile del servizio ispettivo presso la DTL di Parma e il dott. Annoni dirigente dell’Ufficio Pari Opportunità della Provincia.

Dai relatori è venuto un invito alle aziende, anche piccole, a rivolgersi alle Consigliere di Parità e alla Dtl per elaborare insieme progetti di welfare aziendali, che possono essere finanziati, e a utilizzare le competenze degli ispettori del lavoro, che hanno un ruolo informativo e non solo repressivo.

IL PROTOCOLLO: COLLABORAZIONE E INFORMAZIONE RECIPROCA
Sarà rafforzata la collaborazione tra i firmatari, per meglio coordinarsi e scambiare esperienze e buone prassi. In particolare, la DTL sensibilizzerà gli Ispettori del lavoro operanti sul territorio, affinché segnalino tempestivamente alle Consigliere sia eventuali situazioni discriminatorie di genere di cui venissero a conoscenza, sia eventuali squilibri nella posizione tra uomini e donne riscontrati nelle aziende e negli enti. Le Consigliere segnaleranno alla DTL le violazioni delle norme antidiscriminatorie e di quelle che disciplinano il rapporto di lavoro di cui siano venute a conoscenza svolgendo il proprio mandato. Le Consigliere di Parità si sono inoltre  impegnate ad assicurare  la loro presenza presso gli uffici della DTL di Parma, con un appuntamento fisso settimanale.

SCAMBIO DI DATI STATISTICI SU DIMISSIONI VOLONTARIE E CONCILIAZIONE
Obiettivo puntato sulle discriminazioni che colpiscono i genitori: la DTL consentirà all’Ufficio della Consigliera l’accesso, anche telematico, ai dati statistici in suo possesso sul monitoraggio delle convalide delle dimissioni e risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri; e fornirà ogni tre mesi i report statistici relativi, per evidenziare le eventuali problematiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare e offrire elementi utili alla verifica della effettiva volontarietà delle dimissioni.

PRECISATI I DETTAGLI OPERATIVI
Sono state precisate nel dettaglio anche le modalità operative, dalla trasmissione delle segnalazioni, che avverranno via Pec (Posta elettronica certificata), alla programmazione tempestiva delle ispezioni, fino alla trasmissione degli esiti dei riscontri sulle violazioni, in modo da garantire le tempestività dell’azione e delle decisioni conseguenti (giudiziarie e non).

ATTIVITÀ FORMATIVE E INCONTRI PERIODICI
Le parti si impegnano a promuovere momenti di approfondimento e studio che coinvolgano il proprio personale, ma anche i datori di lavoro pubblici e privati, ordini professionali e sindacati, per rafforzare competenze, conoscenze e metodologie di intervento. Continuerà pertanto la programmazione di conferenze, seminari, convegni sui temi del lavoro, in una prospettiva di genere, già avviata nel secondo trimestre del 2016, e diretta ai/alle consulenti del lavoro ed ai Comitati Unici di Garanzia degli enti pubblici aderenti al coordinamento territoriale.
Promuoveranno inoltre incontri istituzionali, sia tra loro per meglio raccordarsi e concertare interventi mirati, sia con lavoratori, sindacati, datori di lavoro, sui singoli casi.


Il protocollo d’intesa ha validità di cinque anni, con possibile proroga per ulteriori cinque anni, salvo disdetta da almeno una delle parti.

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