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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Donne che resistono alle mafie: in Provincia il libro di Ludovica Ioppolo

L'appuntamento è alle pore 17 nella Sala Savani. Un reportage della storia di 6 donne contro la mafia. Stamattina al cinema Edison la proiezione del film 'Galantuomini' di Edoardo Winspeare

Lunedì 11 marzo, alle 9.30, al Cinema Edison (Largo 8 marzo), ci sarà un nuovo appuntamento della rassegna di film organizzata nell’ambito del progetto, con la proiezione di 'Galantuomini', pellicola di Edoardo Winspeare, ambientata nel Salento, in cui si racconta la storia d’amore drammatica tra un magistrato e una donna che la vita ha portato a diventare una criminale. Al dibattito che accompagnerà il film parteciperà Ludovica Ioppolo, ricercatrice e sociologa, esponente di Libera e autrice di libri e studi realizzati per l’associazione che lotta contro le mafie, sulla percezione del fenomeno mafioso tra gli studenti delle superiori. Nel pomeriggio di lunedì, alle 17 nella sede della Provincia Ludovica Ioppolo presenterà il suo ultimo libro scritto con Martina Panzara “Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie”.

L’incontro, nella sala Savani, sarà aperto dall’assessore alle Pari Opportunità Marcella Saccani. Ludovica Ioppolo sarà intervistata da Laura Giunta, giornalista di Teleducato. L’iniziativa è realizzata con Libera e grazie al sostegno di Coop Nordest. Ludovica Ioppolo si occupa di formazione, università e ricerca per Libera. Per l’associazione dal 2009 ha realizzato le indagini sulla percezione del fenomeno mafioso tra gli studenti delle scuole superiori in Toscana, Lazio e Liguria. I risultati sono confluiti nel libro "Con i loro occhi. L'immaginario mafioso tra i giovani", Edizioni Gruppo Abele. Ha scritto di recente con Martina Panzara il libro “Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie”.

Il libro “ Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie”.
L’antimafia è donna, dice Nando Dalla Chiesa nella prefazione di questo libro, reportage delle storie di sei donne che, in ambiti diversi, resistono alla mafia e quindi la combattono, rifiutando però l’etichetta di donne antimafia, perché fanno solo il loro dovere: la legalità prima di tutto. Sono Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace (Reggio Calabria), Lucrezia Ricchiuti, vicesindaco di Desio (Monza-Brianza), Cinzia Franchini, autotrasportatore (Presidente nazionale di CNA), Rosaria Capacchione, giornalista, Maddalena Rostagno, figlia di Mauro (giornalista ucciso dalla mafia il 26 settembre 1988) e Valentina Fiore, direttrice del consorzio Libera Terra Mediterraneo.

Sono donne tenaci, coraggiose, del nord e del sud, ragazze e signore. Operano in contesti pubblici, abitualmente associati a una gestione maschile, come l'economia, la politica, il giornalismo, o l'autotrasporto. Donne che hanno fatto una scelta, non di "rottura" rispetto a un sistema di appartenenza, ma di "coerenza" con i propri principi e ideali, con le proprie urgenze e i propri desideri. Donne che hanno scelto di fare lavori che amano. In loro il "personale" diventa immediatamente "sociale e politico", senza bisogno di mediazioni. Sia che si tratti del dolore per la morte del padre, del lavoro di giornalista, della passione per la politica, della cooperazione o dell'amore per la propria terra. Non sono attiviste in senso stretto, ma ciascuna ha deciso ostinatamente "di non stare al suo posto e mettere, finalmente, un po' di ordine". Ciascuna ha rifiutato i ruoli tradizionalmente attribuiti alle donne e ha trovato un modo nuovo, tutto suo, femminile, di cambiare le cose. Scritto a quattro mani da Ludovica Ioppolo e Martina Panzarasa per Traseuropa Edizioni nella collana Margini a fuoco i proventi del libro verranno devoluti a Libera .

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