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Cronaca

Sert, l'allarme della direttrice: "Più della metà dei nostri pazienti è malato di eroina"

Maria Antonioni a Parmatoday: "Dietro quasi tutte le storie di eroina c'è una grandissima sofferenza. Ansie, traumi e angosce che hanno il bisogno di essere sepolte"

"Se lei potesse ascoltare le storie dei pazienti... . Dietro quasi tutte le storie di eroina c'è una grandissima sofferenza. Ansie, traumi e angosce che hanno il bisogno di essere sepolte". La direttrice del Sert, Maria Antonioni, ha sempre mantenuto alta l'attenzione sulla 'dama bianca' che - a dirla tutta - a Parma c'è sempre stata: "E' una droga che agisce molto velocemente, dà piacere ma ti annulla - dice nell'intervista concessa a ParmaToday.it - fa parte della categoria degli oppiacei, è un sedativo potentissimo, usata anche dagli anestesisti per non farci sentire dolore quando ci operano. Si aprono le pance, si cuciono le ferite sotto effetto di farmaci oppiacei, è un farmaco che toglie qualsiasi tipo di dolore, fisico, psicologico e spirituale. Quasi tutte le persone al mondo hanno una sofferenza, più o meno sopportabile: questa è una fetta di mercato per gli spacciatori". 

Qual è la caratteristica dell'eroina?

"La velocità, poi dà piacere come tutte le droghe, è un piacere che assomiglia ad una sorta di estasi, quella che si può avere durante un rapporto sessuale. Una grande sedazione, non senti più la vita, non senti più le emozioni, tutto scorre addosso e se sei una persona ansiosa con l'eroina hai l'impressione di poterla eliminare. La stragrande maggioranza, ovvero il 60% dei pazienti del Sert, fanno uso di eroina. Siamo molto ben attrezzati per curare l'eroinismo, soprattutto con il metadone". 

In che modo i pazienti si rivolgono al Sert?

"Chiedono di essere aiutatati, chiedono di smettere e non stare male: l'astinenza da eroina non è pericolosa e non si muore ma fa stare molto male dal punto di vista fisico e psicologico. I pazienti hanno dolori alle ossa, senso di caldo e freddo, febbricola, lacrimazione degli occhi e del naso, mostrano un insieme di sintomi che sembramo importanti anche se in realtà sembra un'influenza molto molto forte. La parte psicologica si scopre e riemergono tutte le sensazioni di ansia, angoscia e traumi: dal punto di vista fisico in una settimana si è apposto. Poi c'è la parte del desiderio di tornare ad usare questa sostanza che dà un valore in più alla vita, secondo i pazienti, ma ovviamente toglie tantissimo. Servono anni per uscire dal tunnel dell'eroina". 

Come viene utilizzata?

"Può essere utilizzata per via endovenosa, un consumo che è calato ma resta: siamo sempre all'erta per la trasmissione di malattie come Hiv ed epatite. Può essere inalata, fumata o sniffata: lo sballo è lo stesso ma per via endovenosa è quello più veloce ed immediato".

Secondo i dati diffusi dalla polizia, nel 2017 sono stati sequestrati 3.15 chili di eroina. Un aumento del 300% rispetto al 2016.

"Ci preoccupa la crescita dell'eroina sul territorio, ci preoccupa l'incremento dell'uso di sostanze. L'eroina spesso viene usata come sostanze secondaria, dopo aver assunto delle droghe eccitanti, come sedativo. In questo modo si arriva molto presto alla dipendenza ed è la sostanza che più li lega ai pusher, perchè diventano dipendenti anche dal punto di vista fisico e questo è veramente un problema. Ora assistiamo a questo boom della cocaina, ma quasi quotidianamente abbiamo un accoglienza di persone che usano anche l'eroina".

Cosa spinge tanti giovani a farsi di eroina?

"I pazienti ci dicono che nessuno ha messo loro in mano nè la sostanza nè la siringa: alla motivazione si arriva con il tempo, subito dicono che lo fanno perchè stanno bene in realtà visto che annullano qualsiasi emozione sotto l'uso dell'eroina ci sono traumi, angoscia e ansia. L'uso per divertimento al Sert lo vediamo poco: ci sono storie molto dolorose".

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