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Cronaca

Estorsioni, 40enne ruba un furgone e chiede 1.000 euro per restituirlo: le tre vittime cercano di linciarlo

Le tre persone a cui era stato rubato il mezzo, utilizzato per il lavoro di ambulanti, hanno prima denunciato il conoscente per estorsione poi, davanti ai poliziotti con i quali avevano organizzato la 'trappola', lo hanno picchiato violentemente: per loro una denuncia per lesioni aggravate

Quando ha visto i poliziotti intervenire per fermare la furia di vendetta di tre persone contro di lui, che avevano iniziato a colpirlo violentemente, forse ha tirato un sospiro di sollievo. Gli agenti lo stavano per arrestare ma lo stavano anche sottraendo da un linciaggio. La storia inizia nel pomeriggio del 1° maggio a Parma. 

Prima hanno denunciato un conoscente per il tentativo di estorsione che stava mettendo in atto nei loro confronti, poi davanti ai poliziotti con i quali erano d'accordo di tendere una 'trappola' all'uomo lo hanno picchiato violentemente, mandandolo in ospedale. L'episodio si è verificato nei giorni scorsi a Parma: sono stati gli uomini della Squadra Mobile e della sezione Antirapine a portare a termine le indagini e ad organizzare il blitz, finito con l'arresto di un 40enne per estorsione, ma anche con tre denunce per lesioni personali aggravate. 

"Datemi 1.000 euro e vi farò riavere il furgone rubato" 

Tre persone, le cui iniziali sono C.A.. C.P. e C.E, tra loro parenti, si sono accorte che un furgone, che veniva utilizzato per l'attività lavorativa di ambulante, era stato rubato nella notte da ignoti: dopo poco tempo un loro conoscente si era offerto di provare a contattare alcune persone che avrebbero potuto sapere qualcosa de furto, avvenuto la notte prima. Dopo qualche tempo l'uomo, un 40enne, ha riferito alla famiglia che il furgone poteva essere recuperato ma che era necessario pagare 1.500 euro, cifra poi ridotta a 1.000 euro. Il conoscente aveva aggiunto inoltre che si era personalmente impegnato per ridurre la cifra.

La 'trappola' dei mille euro fotocopiati in Questura 

A quel punto i tre si sono recati in Questura per denunciare il tentativo di estorsione in corso: i poliziotti, dopo aver ascoltato la testimonianza, hanno proposto di fotocopiare 1.000 euto e di fingere l'organizzazione dello scambio. Il primo incontro si è tenuto nella zona di via Montebello: il 40enne e le tre vittime si sono incontrati per la consegna di soldi, avvenuta con successo. Ovviamente le banconote erano quelle appena fotocopiate: i poliziotti hanno seguito tutte le fasi della trattativa.

Il tentativo di linciaggio e l'arresto

Dopo aver preso i soldi l'uomo ha chiamato le vittime per concordare un secondo incontro nella zona di strada Argini, vicino al supermercato. Il 40enne è arrivato a bordo del furgone delle vittime con l'intento di riconsegnarlo: appena sceso però è stato aggredito violentemente dalle vittime che hanno cercato di linciarlo, pur sapendo che i poliziotti erano appostati, pronti ad intervenire. L'uomo, autore dell'estorsione, è stato arrestato in flagranza di reato ed ha ammesso tutto: con sè aveva 400 euro fotocopiati. E' stato lui stesso ad accompagnare i poliziotti a Vicofertile dove, all'interno della sua auto, c'erano gli altri 600 euo, nascosti nelle imbottiture dei sedili. Dopo essere stato accompagnato in ospedale, dove è stato medicato ed ha avuto dieci giorni di prognosi, è stato processato per direttissima: l'arresto è stato convalidato e la decisione rinviata al 10 maggio. Il furgone è stato restituito alle tre vittime che però, dopo essere state convocate negli uffici della Mobile, sono state anche denunciate per lesioni personali aggravate. 

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