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Cronaca

Ex brigatista imputato per maltrattamenti. "Perchè lavora come educatore?"

Il consigliere del Pdl Alberto Vecchi solleva il caso di un uomo, che sarebbe stato "coinvolto nel sequestro Moro, condannato a 18 anni per associazione sovversiva", accusato di maltrattamento su minori che continua a lavorare come educatore

È accusato di maltrattamento su minori ma per adesso continua a lavorare come educatore. La storia di F.A. arriva fino in Regione. Il consigliere del Pdl Alberto Vecchi solleva il caso con un’interrogazione alla Giunta regionale. “Com’è possibile per la persona in questione continuare a lavorare come educatore nel parmense?”

IL CASO – La denuncia per l’educatore risale a due episodi avvenuti nel 2008 e nel 2009 ai danni di due ragazzi ospiti della comunità alle porte di Fidenza gestita da F.A. insieme a sua moglie. Nata nel 2004 la struttura si occupa di accogliere minori in difficoltà ed è gestita dagli stessi coniugi. L’uomo, nato a Caltanissetta nel ’55 è imputato dei reati di maltrattamento di minori e abuso di mezzi di correzione in un processo in corso nel Tribunale di Parma sede distaccata di Fidenza. Nel frattempo all'uomo non è stato impedito di continuare a gestire la comunità familiare. In più svolge l’attività di educatore anche presso un’altra struttura per minori, che si trova a Tabiano.

Ed è proprio su questo punto che verte l’interrogazione del consigliere Regionale Vecchi: “Data la gravità dei precedenti giudiziari – si legge nel documento -, com’è stato possibile per l’uomo ottenere l’autorizzazione all’apertura di una casa famiglia, usufruire di fondi pubblici e occuparsi, in veste di educatore, di minori già provati da particolari situazioni familiari?”.

Vecchi punta il dito contro le istituzioni preposte al controllo della casa famiglia in quanto “non hanno attivato le necessarie verifiche previste da una specifica direttiva regionale in materia di affidamento familiare e non hanno sospeso cautelativamente dall’attività l’operatore”. Nell’interrogazione, il consigliere pidiellino ricorda anche il “passato da brigatista” dell’imputato. L'educatore infatti sarebbe stato coinvolto nel sequestro Moro e per questo condannato a 18 anni di carcere per associazione sovversiva.

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