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Cronaca Centro / Piazza Giuseppe Garibaldi

'Non saremo più schiavi': la protesta dei facchini del Si Cobas esplode in centro a Parma

Manifestazione partecipata in centro a Parma dopo un mese di picchetti e scioperi davanti ai magazzini della Bormioli per la vertenza dei facchini: lavoratori arrivati dalle città del Nord Italia in solidarietà alla lotta dei facchini

Dopo giorni e settimane di picchetti davanti ai cancelli del magazzino, di presidi permanenti giorno e notte davanti agli ingressi dell'azienda per la quale lavoravano i facchini della Bormioli Rocco di Fidenza iscritti al sindacato Si Cobas sono scesi in piazza a Parma per mostrare alla città, in gran parte ignara delle rivendicazioni salariali e contrattuali dei facchini che non hanno accettato il contratto sottoscritto da Cgil e Cisl, il contenuto della loro lotta per i diritti.

VIDEO: IL CORTEO DEI FACCHINI A PARMA

Un corteo di lavoratori, perlopiù facchini iscritti al Si Cobas e provenienti da molte città del Nord Italia, arrivati a Parma in solidarietà ai lavoratori del magazzino di Fidenza, ha percorso le strade della città giungendo davanti alla Prefettura in via Repubblica: si è concluso con il comizio del coordinatore nazionale Aldo Milani. Slogan, cori, interventi al megafono dei nuovi schiavi della logistica che quotidianamente, di giorno e di notte, caricano e scaricano decine e decine di camion che percorrono tutta Italia per il trasporto di merce di vario tipo. Le vertenze degli ultimi anni, dalla Lombardia all'Emilia-Romagna hanno mostrato che i lavoratori che costituiscono il cuore della logistica in gran parte immagrati, sono sfruttati da cooperative che spesso cambiano nome anche una volta all'anno, spesso non rispettando i diritti già acquisiti. 

Bormioli, mille facchini in corteo a Parma

VIDEO: IL CORTEO IN VIA D'AZEGLIO

A Fidenza dal 24 dicembre i facchini del Si Cobas stanno portando avanti picchetti e scioperi proprio per un cambio d'appalto: con l'arrivo della nuova cooperativa i diritti acquisiti non sarebbero stati garantiti: dopo la firma di un accordo da parte di Cgil e Cisl che fino alla firma rappresentavano una esigua minoranza di lavoratori all'interno del magazzino, molti facchini hanno deciso di continuare la mobilitazione. Dopo il primo sgombero davanti ai cancelli, finito con le denunce per resistenza e violenza privata per circa 40 persone, si sono susseguiti altri blocchi, cariche delle forze dell'ordine in antisommossa, l'ultima delle quali proprio davanti all'ingresso principale dell'azienda in via Martiri della Libertà a Fidenza. 

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