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Cronaca

Giovane 21enne stuprata, i retroscena: l'invito su Facebook, poi una notte tra cocaina, botte e violenze sessuali

Federico Pesci è molto noto a Parma, proprietario di una catena di negozi in via Emilia Est, è accusato di violenza sessuale e lesioni pluriaggravate: la ricostruzione, secondo gli inquirenti, della terribile notte del 19 luglio

Federico Pesci, l'imprenditore parmigiano arrestato con le pesanti accuse di violenza sessuale e lesioni pluriaggravate nei confronti di una ragazza di 21 anni che, secondo l'accusa, il 46enne avrebbe stuprato e seviziato durante la notte del 19 luglio all'interno del suo attico di via Emilio Lepido, è molto conosciuto a Parma: proprietario di alcuni negozi di abbigliamento e di uno in una località balneare, è fidanzato e amante delle motociclette. Secondo l'accusa avrebbe usato alcuni strumenti sadomaso per picchiare la giovane, dopo aver consumato con lei un rapporto sessuale e molto cocaina.

Secondo gli inquirenti quella notte diversi pusher, tra cui il 53enne nigeriano Wilson Ndu Aniyemarrestato insieme a lui con le stesse accuse che, secondo gli investigatori, potrebbero non essere le uniche, sarebbero entrati all'interno dell'appartamento dell'imprenditore per rifornire i presenti di cocaina. Dopo la notizia di questa mattina il suo profilo Facebook si è riempito di insulti da parte di donne e uomini che hanno saputo della vicenda che lo vede coinvolto. 

Quando sono andati a prenderlo a casa sua, dove è stata ritrovata una borsa di oggetti che in genere si utilizzano nelle pratiche sadomaso, a Federico Pesci è apparso piuttosto strano ritrovarsi gli agenti della Squadra Mobile bussare alla sua porta di buon mattino. Poco distante dal suo attico abitava anche l'altro arrestato con le stesse accuse, il pusher nigeriano. 

Proprietario di una catena di negozi lungo la via Emilia, Pesci avrebbe, secondo gli inquirenti, adescato la ragazza attraverso un invito sui social. Su Facebook aveva contattato la donna invitandola ad un normale aperitivo che poi si è protratto fino a oltre la mezzanotte, prima di spostarsi nel suo attico. Tra frasi chic del tipo 'sono uno a posto', 'nell'ambiente mi conoscono' e regali di un certo livello, quasi a dimostrare il suo status, ha conquistato la giovane donna 'convincendola' a trascorrere delle ore con lei.

Quando si è vista arrivare il pusher, conoscente intimo dell'imprenditore, non ha minimamente pensato a quello che le sarebbe capitato di li a poco. Secondo la ricostruzione della polizia il 53enne le avrebbe inferto colpi di frusta così violenti che l'avrebbero fatta stramazzare al suolo, immobilizzata con legacci che le cingevano mani e piedi, imbavagliata. I due le avrebbero anche applicato un morso in bocca per impedirle di urlare. 

Per prolungare la serata l'imprenditore avrebbe chiamato - nel mezzo della notte - altri spacciatori che gli avrebbero consegnato lo stupefacente necessario per andare avanti fino alle sette del mattino, quando dopo l'ultimo abuso, ha chiamato un taxi che accompagnasse la donna, piena di ferite che ha tentato di coprire con un pigiama lungo, verso la sua abitazione. A distanza di un mese e mezzo, gli uomini della Mobile dopo un grande lavoro di ricostruzione della vicenda hanno ristabilito un po' di giustizia a colei che rimarrà per sempre marchiata da tanta atrocità. 

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