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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La Provincia contro i femminicidi, l'appello: "Invertire la rotta"

Sono più di 140 le firme raccolte per l'appello scritto dall'assessore alle Politiche Sociali. "Moltissime donne hanno subito umiliazioni e violenze sessuali. Donne annichilite dalla violenza di uomini molto spesso amati"

“Non fare la conta delle donne picchiate, violentate, uccise dagli uomini. Non contare perché la cultura è cambiata, perché uomini e donne si rispettano, perché nessun uomo avrà più alzato una mano o un’arma su una donna”. Inizia così l’appello corale della Provincia contro i femminicidi e la violenza sulle donne, un testo di cui è autrice l’assessora Marcella Saccani, distribuito all’interno dell’ente e sottoscritto da amministratori e personale a cominciare dal Presidente e componenti la Giunta provinciale, il Presidente del Consiglio e i consiglieri provinciali, dirigenti, funzionari, lavoratrici e lavoratori.

Più di centoquaranta firme raccolte in pochi giorni per sollecitare e fare proprio un impegno collettivo: “Riuscire insieme, le donne delle associazioni, delle istituzioni, della società civile, a dare una sterzata netta, a invertire la rotta, a trovare la chiave. Provarci e riuscirci insieme agli uomini, a tutti gli uomini: anche ai carnefici, da coinvolgere in percorsi di recupero, per la comprensione di se stessi, di ciò che arrivano a fare".

“Il 2012 – cita l’appello - purtroppo è stato un anno come gli altri: moltissime donne hanno subito umiliazioni, aggressioni fisiche e verbali, violenze sessuali. Donne offese, piegate, annichilite dalla violenza di uomini molto spesso amati, padri dei loro figli, compagni di un lungo tratto di strada". “Femmine e maschi esistono per l’altro e grazie all’altro – continua ancora  il testo - percorrono le stesse strade parallele che s’intersecano, si accompagnano: quando l’uno, il maschile, vuole prevaricare l’altro, il femminile, i due mondi esplodono e si contrappongono”.

“La spaventosa conta delle cifre – prosegue l’appello- a cui ogni anno siamo abituati ci racconta di una società in cui le donne esprimono sempre più autonomia, desiderio di affermazione personale, liberà di pensiero. E una società in cui gli uomini arrancano, non si riconoscono più ed emerge il tema della responsabilità: in particolare degli uomini di fronte a sé e agli altri, alla partner e ai figli”.

“La Provincia di Parma – conclude l’appello - da molti anni lavora e ricerca nuovi percorsi: lo fa con i giovani delle scuole superiori e con i bambini e le bambine di scuole materne ed elementari. Attraverso il teatro, il gioco, la lettura si riflette sulla differenza di genere, sugli stereotipi, sui ruoli che un pensiero collettivo attribuisce all’uno e all’altro sesso”. “Ma è una goccia nel mare, per questo ci auguriamo che ci sia un futuro di rispetto per le donne e per la loro dignità ferita e uccisa”.

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