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Cronaca

Jobs Act, la FIOM CGIL scrive alle aziende metalmeccaniche: "No ai diritti decrescenti per i lavoratori"

Saranno circa 200 le aziende che riceveranno la lettera sul territorio parmense. Il flash mob é stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa dal segretario generale CGIL Massimo Bussandri e dalla segretaria FIOM Lucia Lucero De Cavalcanti.

Riceviamo e pubblichiamo:

La FIOM CGIL di Parma ha illustrato stamattina in conferenza stampa i contenuti e le ragioni della lettera di diffida inviata alle aziende metalmeccaniche del territorio per chiedere loro di non applicare le parti più retrive e inique del Jobs Act.
Alla conferenza stampa sono intervenuti Lucia Lucero De Cavalcanti, segretaria generale FIOM CGIL Parma, e Massimo Bussandri, segretario generale CGIL di Parma.
Contestualmente è stato attuato un flash mob sulle ingiustizie del “Jobs Act”: nella giornata di oggi 109 aziende del settore metalmeccanico che annoverano delegati sindacali FIOM CGIL stanno ricevendo una lettera con la quale si diffidano le aziende stesse dall'applicare quelle parti del Jobs Act che riguardano le “tutele crescenti” (e diritti decrescenti), il controllo a distanza e il demansionamento. Un altro centinaio di imprese riceveranno la stessa lettera a breve giro di posta, con data di invio 7 ottobre 2015.
"Questo – ha spiegato Lucia de Cavalcanti - non vuole essere un atto “intimidatorio”, ma un richiamo a tutte quelle Aziende che credono che i problemi che investono il sistema industriale si possano risolvere con il ricatto al più debole. L'invito alle aziende è dunque a non procedere unilateralmente nell'applicazione del Jobs Act, ma di avviare un fattivo confronto su questi temi con l'obiettivo di trovare soluzioni condivise. Come FIOM Parma crediamo che tutte le forze civili di questo Paese debbano unirsi, e portare alla abrogazione di quelle novità legislative che hanno come obiettivo la creazione di lavoratori di serie A e di serie B”. “Ci sono leggi giuste, e leggi ingiuste” – ha poi commentato la segretaria FIOM. “Il Jobs Act è una di queste ultime. Come lo sono state nel passato altre leggi, ad esempio quelle razziali, con le quali venivano lesi i diritti e la dignità delle persone”. “Queste riforme – ha concluso la segretaria FIOM - vanno in netto contrasto con quanto determinato dalla Contrattazione Collettiva (e non è un caso che oggi il CCNL sia sotto attacco), oltre che dai principi della nostra Costituzione e dalla Carta dei Diritti fondamentale dell'Unione Europea”.
 

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