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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Fondazione Cariparma, 10 milioni per l'edilizia sociale

Nel prossimo triennio saranno realizzati 852 alloggi dal fondo Parma Social House. Ma la tensione per il problema casa resta elevata con la Rete Diritti in Casa che accusa: "I prezzi sono uguali a quelli del libero mercato"

La Fondazione Cariparma - già coinvolta nel progetto "CasAdesso" - si rivolge con grande attenzione al settore dell'edilizia sociale, ovvero allo sviluppo di un'offerta abitativa socialmente sostenibile mediante la creazione di alloggi e servizi dedicati a soggetti o famiglie che, per vari motivi, non riescono a concretizzare il proprio bisogno sul mercato. Per attutire il disagio abitativo delle categorie più deboli, è necessario un approccio integrato delle iniziative, con particolare attenzione al presidio della vita della comunità e dei suoi servizi (socializzazione, integrazione, ambiente).

Aspetti, questi, contenuti nel progetto che ha dato vita al fondo immobiliare "Parma Social House", veicolo che, nei giorni scorsi, è stato oggetto di una delibera di investimento di 25 milioni di euro da parte di Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr: un mix di 852 alloggi - da realizzarsi nel prossimo triennio - di cui 252 in locazione a canone sostenibile, 420 in vendita diretta e 180 in locazione a canone convenzionato con previsione di riscatto all'ottavo anno. Diverse tipologie di alloggi che, nel piano per una comunità integrata, saranno realizzati con l'intento di realizzare ambienti di vita confortevoli e accessibili, dotati delle moderne tecnologie di risparmio energetico e di domotica.

Parma Social House si rivolge infatti alla comunità con valori di sostenibilità sociale, economica ed ambientale, nella volontà di consolidare l'identità locale ed il senso di appartenenza; propositi da attuarsi anche per mezzo dei concetti di riqualificazione urbana ed architettonica, in coerenza con le indicazioni strategiche di sviluppo urbanistico della città. Tale progetto rientra nel Piano Casa Nazionale, di cui l'Housing Sociale rappresenta una delle attuazioni, che ha delineato la cornice giuridica per l'attivazione di un sistema nazionale e locale di fondi immobiliari per la realizzazione di immobili destinati all'edilizia residenziale sociale.

Il Consiglio Generale della Fondazione Cariparma ha pertanto deliberato di aderire al Fondo Parma Social House per un importo pari a 10 milioni di euro. Una decisione, da parte del Consiglio Generale, che recepisce le positive caratteristiche del progetto rivolto a giovani coppie, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti ed immigrati, e localizzato su sette aree urbane (Crocetta, Via Chiavari, Via Sant'Eurosia, area Rossi & Catelli, Via La Spezia, Via Budellungo, Pannocchia).

LA PROTESTA DELLA RETE DIRITTI IN CASA

Intanto la tensione per il problema casa resta elevata, anche a causa degli iiminenti sfratti che ci saranno a partire dal 2011. La Rete Diritti in Casa, protagonista di un'occupazione del Duc la settimana scorsa, denuncia: "La colpa è delle politiche dell'amministrazione locale che per anni non ha investito nella costruzione di case popolari e non ha investito nel recupero di vecchi alloggi di edilizia pubblica (decine di questi sono chiusi ormai perché necessitano di una sistemata e sono così sottratti all'assegnazione).

Le politiche abitative del Comune di Parma sono tutte puntate su progetti come Parmabitare e Casadesso, dove un affitto varia dai 300 ai 500 euro al mese, prezzi paragonabili al libero mercato, e dove in più è richiesto di prelevare direttamente il canone dalla busta paga. Molte famiglie in stato di necessità non possono accettare quest'ultima condizione perché troppo rischiosa. Anche l'edilizia convenzionata non risolve il problema, dove trovare i soldi per comprare casa o contrarre il mutuo in condizioni di lavoro precario o assente?".

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