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Cronaca

Frane, stato di emergenza: 'insorge' l'Emilia-Romagna esclusa

Palma Costi, presidente dell'Assemblea Legislativa: "Continueremo a fare pressing sul Governo perché venga concessa alla nostra regione lo stato di calamità per gli ingentissimi danni causati dall'eccezionale ondata di maltempo"

"Continueremo a fare pressing sul Governo perché venga concessa alla nostra regione lo stato di calamità per gli ingentissimi danni causati dall'eccezionale ondata di maltempo che si è abbattuta sull'Emilia-Romagna negli ultimi mesi". Così la presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, commentando le indiscrezioni sulla decisione del Governo di non accordare lo stato di emergenza. "Aspetteremo le dichiarazioni ufficiali, in ogni caso percorreremo tutti i canali necessari", aggiunge ricordando l'appello del 6 aprile per un Piano nazionale di messa sicurezza del territorio, lanciato con il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Alberto Monaci, e il coordinatore dei presidenti delle Assemblee legislative, Eros Brega.

Anche i nove parlamentari modenesi del Pd "stigmatizzano con forza la decisione del Governo di non concedere lo stato di calamità naturale". Come del resto fa da Piacenza anche Massimo Polledri, già deputato e senatore della Lega nord, ora consigliere comunale: "Penso che un posticino per noi nel decreto legge recentemente approvato si doveva trovare".

Sono molto gravi - ha aggiunto Palma Costi - i danni causati dal maltempo alle persone, alle loro attività e proprietà, ai territori, in particolare nelle zone montane e pedecollinari, per questo consideriamo che si debba agire con la massima urgenza, soprattutto per far sentire ai cittadini che le istituzioni e la politica sono vicini concretamente ai loro problemi.

Ma, oltre all'emergenza, sollecitiamo il Governo di poter disporre delle risorse per l'ordinaria manutenzione del territorio, nell'ambito di un Piano nazionale per la messa in sicurezza che non è più rinviabile". Per il consigliere regionale Andrea Leoni (Pdl) è "inspiegabile non dare lo stato di calamità all'Emilia-Romagna per le frane e i danni del maltempo, vuol dire non avere assolutamente idea della realtà. Mi auguro che il presidente Errani faccia sentire adeguatamente la propria voce e batta anche i pugni sul tavolo se necessario. La montagna modenese è in ginocchio".

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