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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Collecchio

Frode immobiliare, falsi per 10 milioni di euro: società 'doppia' a Collecchio

L'inchiesta dei magistrati Vincenzo Pacileo e Marco Gianoglio, è scattata in seguito a una verifica dell'Agenzia delle Entrate nei confronti della società immobiliare "La Torre srl"

Una frode fiscale milionaria che aveva Collecchio come punto di riferimento ma che va ben oltre l'ambito provinciale. Nel mirino degli inquirenti la società immobiliare  'La Torre srl' che ha una sede a Collecchio e una a Torino. E proprio la Procura di Torino si è occupata della vicenda. L'inchiesta dei magistrati Vincenzo Pacileo e Marco Gianoglio, è scattata in seguito a una verifica dell'Agenzia delle Entrate nei confronti della società immobiliare "La Torre srl", dietro la quale figuravano i due immobiliaristi con rapporti in una decina di società tra le città di Torino, Roma e Collecchio.


IMMOBILI SEQUESTRATI. Trentadue immobili sequestrati, tra cui un castello nell'astigiano, dieci imprese edili coinvolte, due imprenditori denunciati. La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per oltre 2 milioni di euro, tra conti correnti, quote societarie, 31 tra case e uffici nella disponibilità di due imprenditori edili, padre e figlio, operanti a Torino, in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio: l'accusa è frode fiscale.

Tutte si avvalevano della consulenza di un noto commercialista piemontese, ora indagato insieme ai due imprenditori. Alla base della frode fiscale l'operazione con la quale la società La Torre ha venduto un edificio di dieci piani, destinato ad uffici in Torino, ad una società di leasing milanese, per poi riottenerne il godimento in locazione finanziaria.

LA DOPPIA SOCIETA'. Per incrementare, in modo fittizio il valore del palazzo, secondo l'accusa sono stati simulati svariati trasferimenti di proprietà. Il sistema si avvaleva del coinvolgimento di prestanome e di una decina di società costituite ad hoc e facenti capo agli stessi immobiliaristi. I calcoli degli investigatori hanno registrato l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per 10 milioni di euro, con l'evasione di IVA per 2 milioni. Per ostacolare gli eventuali controlli, i due ideatori della frode hanno costituito due società con l'identica denominazione "La Torre srl": una con sede a Torino e l'altra in Emilia Romagna, a Collecchio.

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