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Cronaca

Seguivano corsi di nuoto e ballo invece di lavorare: licenziati i 4 furbetti dell'Università

La decisione dall'Ufficio provvedimenti disciplinari: in dicembre la Finanza aveva verificato oltre 180 uscite indebite. Gli avvocati faranno ricorso, il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa aggravata

L'Università degli Studi di Parma ha preso provvedimenti nei confronti dei quattro dipendenti, indagati a dicembre per truffa aggravata, che si allontanavano dal luogo di lavoro per frequentare corsi di ballo e di nuoto: la Guardia di Finanza, nel mese di dicembre, aveva verificato oltre 100 uscite indebite. Ora l'Ufficio provvedimenti disciplinari dell'Ateneo ha inviato quattro lettere di licenziamento in tronco per i quattro tecnici, coinvolti nell'inchiesta. Gli avvocati hanno annunciato che faranno ricorso mentre il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio dei quattro per truffa aggravata

SPORT, E VISITE AI PARENTI DURANTE L'ORARIO DI LAVORO - La Guardia di Finanza di Parma ha denunciato alla Procura della Repubblica quattro dipendenti della facoltà di Medicina e Chirurgia della locale Università, con mansioni di collaboratori amministrativi e tecnici di laboratorio. I Finanzieri, nel corso di numerosi mesi di pedinamenti ed appostamenti, hanno rilevato che i quattro, durante l’orario d’ufficio, si allontanavano frequentemente dal luogo di lavoro senza autorizzazione né registrazione dell’uscita. È emerso che uno degli indagati si recava quotidianamente presso un noto centro sportivo di Parma, per seguire dei corsi di nuoto. Un altro era solito frequentare assiduamente lezioni di ballo, corsi in palestra e di equitazione oppure, dopo lunghe passeggiate, era uso recarsi in alcuni negozi di abbigliamento o presso supermercati e centri commerciali per fare la spesa. Innumerevoli, poi, le visite a parenti ed amici. La meticolosa attività di indagine ha consentito di ricostruire - nel complesso – più di 100 uscite indebite, corrispondenti a oltre 200 ore di assenze dal servizio ingiustificate, con un conseguente danno per l’Amministrazione pubblica di migliaia di euro. Il reato ipotizzato è quello di truffa. Per uno dei dipendenti pubblici “infedeli” indagati il Tribunale di Parma ha già disposto l’immediata applicazione, per due mesi, della misura interdittiva della sospensione dai Pubblici Uffici“

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