rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza Gaza, la Cgil Emilia-Romagna lancia una raccolta di fondi

La campagna dei lavoratori e delle lavoratrici, dei pensionati e delle pensionate dell'Emilia-Romagna in solidarietà con la popolazione della Striscia di Gaza

Il sistema sanitario di Gaza è al collasso. Gli ospedali di Gaza hanno bisogno di costanti forniture di elettricità, farmaci e forniture sanitarie, inclusi ricambi per le apparecchiature sanitarie. Mancano medicine e materiali usa e getta essenziali. È necessario prevenire malattie trasmissibili nei luoghi di rifugio così come garantire l'assistenza ai feriti ed amputati dimessi dagli ospedali. I bisogni che la nostra campagna intende prioritariamente contribuire a soddisfare durante la fase di aiuto umanitario sono: medicinali e usa e getta essenziali, kits igienico-sanitari, materassi, coperte, suppellettili di prima necessità. Successivamente si farà fronte alla prima emergenza. Donazioni tramite Banca Popolare Etica: Nexus Solidarietà Internazionale ER IBAN: IT65T0501802400000000131873. Causale: Emergenza Gaza 2014 www.nexuserni liarornagna.org

La campagna è partita da un appello di un gruppo di ONG Italiane presenti in Palestina: CISS, VIS, Overseas, COSPE, CISP, CRIC, GVC, Vento di Terra, Terre des Hommes, Medina, ARCI, ARCS, ACS, EDUCAID, COOPI, NEXUS ER. Al 17 agosto sono stati raccolti 130.000 euro ed organizzate varie spedizioni di materiale in coordinamento con l'Emergency Room del Ministero della Salute Palestinese, la Croce Rossa Internazionale e Mezzaluna Rossa, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Palestinian Medical Relief Society che organizza gli acquisti e gli invii a Gaza. 

Le conseguenze della guerra sulla popolazione. L'operazione militare Margine Protettivo iniziata l’8 luglio 2014 ha provocato al 18 di agosto 2.016 morti (fonte Ministero Salute Palestinese), di cui 1.417 civili, 459 bambini, 239 donne (fonte OCHA). I feriti sono 10.193, tra cui 3.084 bambini, 1.970 donne e 368 anziani (fonte OMS). 365.000 persone sono divenute rifugiati interni, per la maggior parte con precario riparo presso strutture UNRWA. Di questi 115.000 sono ospiti di famiglie ed altre organizzazioni della società civile. Sono state colpiti: 230 scuole (25 distrutte), 3 ospedali, 3 scuole delle Nazioni Unite. Le abitazioni di 16.792 famiglie (circa 100.750 persone) sono state completamente distrutte. Altre 5.635 famiglie hanno la casa danneggiata e non possono rientrarvi. Circa 500.000 persone hanno bisogno di distribuzione di emergenza di elettricità ed acqua potabile (i sistemi di produzione e distribuzione sono stati pesantemente danneggiati dai bombardamenti). Tutta la popolazione di Gaza, 1.800.000 persone, non ha via di scampo, i confini con Israele ed Egitto sono ermeticamente chiusi. Le Nazioni Unite hanno dichiarato ufficialmente che non esistono luoghi di riparo per loro.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emergenza Gaza, la Cgil Emilia-Romagna lancia una raccolta di fondi

ParmaToday è in caricamento