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Cronaca

La satira ai tempi di Twitter. GialloParma: 'A Parma si è visto di tutto, come una serie gialla'

Il collettivo, che si autodefinisce, di 'cialtroni' sta spopolando su Twitter. Ormai alcuni rispondono alle battute, altri li stimolano. Noi di @ParmaToday non siamo ancora stati colpiti, ma menzionati e ritwittati. Così abbiamo deciso di intervistarli

La satira ai tempi di Twitter. @GialloParma. In una città relativamente piccola come Parma. Un collettivo, che si autodefinisce di 'cialtroni', utilizza il social network per twittare i suoi lanci flash di satira politica. In 140 caratteri, come ci hanno rivelato gli autori, ma utilizzati in pieno, ci sta tutto: semplici battute, frecciatine politiche spesso irriverenti ma sempre ben assestate. Quelli di Giallo Parma, sempre ben informati sui rumors e sui retroscena della vita politica parmigiana, sono seguiti da più di 400 utenti e ogni giorno interagiscono con esponenti di maggioranza ed opposizione, consiglieri comunali e regionali. Ormai alcuni rispondono alle battute, altri li stimolano. Noi di @ParmaToday non siamo ancora stati colpiti, ma menzionati e ritwittati. Così abbiamo deciso di intervistarli. 

Perchè avete deciso di chiamarvi Giallo Parma?
È una bella domanda. Diciamo che a Parma, quanto a fatti, misteri e misfatti, non ci siamo mai fatti mancare nulla. Pensa ai politici, agli industriali, ai burocrati, a Parma abbiamo visto di tutto e di più, come in una serie tv gialla, appunto. Poi certo, il romanzo del compianto Albertone Bevilacqua, nostro adorato maestro di letteratura horror, nel senso che non si poteva leggere, ci ha suggerito questo nome...

Una domanda è in testa a molti parmigiani, soprattutto quelli che vi leggono su Twitter, ma voi 'cosa' siete?
"Siamo un collettivo di allegri sbandati e perdigiorno. Però siamo in missione per conto di Dio. Vogliamo rendere le persone più felici, più luminose, più consapevoli della finitezza umana e delle umane miserie come pure delle gioie della vita. Fare satira è poesia e disincanto, è la terra vista dalla luna, è la gnocca inarrivabile che ti passa accanto in bicicletta mentre sei fermo al semaforo che ti scaccoli. I parmigiani l'hanno capito e ci seguono più numerosi di quanti hanno votato al Palazzetto nella giornata della democrazia".

Perchè avete scelto Twitter?
"Perché per noi scrivere è come cagare sassi. Una gran fatica. 140 caratteri sono fin troppi. Figurati Christian, tu che fai il giornalista, lo scrivere un articolo o l'indagare su un fatto, no no, troppa fatica. Anzi ti diremo di più una volta ci siamo impegnati e siamo arrivati a 117 caratteri".

La reazione più divertente a un vostro tweet?
"Pare che un giorno, sotto i portici di via Mazzini, un distinto signore stesse leggendo un nostro tweet dal telefonino e sia stato colto da convulsioni dalle risa, stramazzando al suolo. Poi abbiamo scoperto che era l'ottimo giornalista Gianluca Zurlini che prima di entrare in Consiglio comunale ha fatto il pieno da Pepèn facendo indigestione. Vediamo aumentare il nostro pubblico e le interazioni, questo ci fa piacere. Con alcuni follower è nata una bella amicizia, ad esempio con Cayce Pollard, mentre puntiamo entro un paio d'anni di uscire con SuperSerry a cena. Poi ci sono i ragazzi dei 5 stelle, molto attenti ai social network, che col loro candore ci danno una gran mano. Ma ci mancano Fecci, Sandroni e Bernini. Hai idea con loro?"

Qualcuno...si è mai arrabbiato?
"Eccome! Chi? Quelli senza senso dell'umorismo, ad esempio un ex portavoce di un ex politico regionale che si lamentava perché gli avevamo attribuito dichiarazioni non fatte, che era vero, ma non sapeva che noi gli leggevamo nel pensiero.. insomma, cose di questo tipo. Ma parliamo sempre di un unico grande fiume d'amore che scorre tra noi e i nostri lettori. Perché, per dirla con Woody Allen, nell'amore di gruppo c'è il vantaggio che uno, se vuole, può dormire".

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