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Cronaca

Il bello di Giulia

In un’intervista alla Ghiretti, campionessa parmigiana, spuntano alcuni commenti vergognosi. Noi rispondiamo così

"Il bello delle ragazze in carrozzina?"

E qui ci fermiamo. Siamo di fronte ad uno dei commenti di un lettore a corredo del servizio che FanPage.it ha realizzato con Giulia Ghiretti, nuotatrice paralimpica parmigiana. Come detto ci fermiamo qui. La frase continuerebbe, ma non la riportiamo tutta, perché non abbiamo alcuna intenzione di dare eco all'idiozia. Crediamo, sempre di più, che sia però arrivato il momento di affrontare questo tema. Di cercare di smuovere qualcosa, di far sì che quello della libertà di insulto e di qualsivoglia violazione sul web sia un aspetto ormai da dover urgentemente inserire nell’ordine del giorno di chi occupa i posti di comando di qualsiasi paese o comunità.

C’è chi si arrangia come può (un esempio - molto discusso - è quello di Selvaggia Lucarelli che ha spesso deciso di contattare direttamente genitori, datori di lavoro e professori di coloro che possiamo tristemente definire “bulli”, per poi dare generalità e conversazioni in pasto al web), ma il rischio è sempre quello di scatenare un contrattacco che alimenterebbe il problema invece di risolverlo. Se pubblicassimo le generalità (che comunque non abbiamo) del ‘commentatore’ in questione, siamo purtroppo sicuri che ciò scatenerebbe un vortice di insulti e minacce nei suoi confronti. È il seme dell’odio, insieme a quello della scemenza e dell’incapacità di dare il giusto peso alle parole, che verrebbe annaffiato da tante persone accecate dall’illusione di portare così un po’ di giustizia a questo mondo. La giustizia, invece, non è questa. Sono i governi e i legislatori ad essere chiamati a trovare un modo per arginare questo problema. Allo stesso tempo dobbiamo essere noi tutti, nella vita di ogni giorno, a stigmatizzare comportamenti come questi. A spiegare ai nostri figli cos’è giusto e cosa invece non lo è. Sarà che ricordo ancora il “ceffone” ricevuto da mio padre al termine di una barzelletta che denigrava le donne ripetuta pappagallescamente quando di anni ne avevo poco più di una manciata, ma l’educazione in tutto questo ha un ruolo fondamentale. Un’altra cosa fondamentale, a nostro giudizio, è il saper dare evidenza a ciò che è bello. Ma bello davvero. Perché Giulia Ghiretti, ragazza in carrozzina, di bello ha davvero molto. 

Non solo quel sorriso che potrebbe illuminare una città intera, non solo quella voglia di vivere e di non arrendersi mai di fronte a nessun ostacolo. Il bello di Giulia Ghiretti è che è costante e dolcemente cocciuta di fronte alle difficoltà. Tutto questo è frutto della sua incredibile forza interiore, di una dannata e infinita voglia di vivere, ma nasce da una famiglia speciale. Mamma Roberta e papà Gian Paolo hanno tracciato la via che ha permesso di forgiare una ragazza dal cuore d’oro e una vera e propria campionessa, affiancata dall’affetto infinito dei fratelli Anna e Pietro. giuliaghiretti-5Il bello di Giulia Ghiretti, ragazza in carrozzina, è che ha avuto punti di riferimento, proprio quelli che oggigiorno sembrano drammaticamente mancare a tante, troppe persone. Dopo la caduta in allenamento che a 15 anni le ha causato una lesione alla colonna vertebrale, Giulia ha subito detto di non sentire più le gambe. Forse sarebbe meglio invece non sentire, non vedere, non percepire l’odio che a volte pervade il nostro mondo. Qualcuno, e lo ribadiamo facendo un ragionamento più generale, dovrebbe davvero mettere delle regole, dei paletti, una forma di controllo che dia il diritto e soprattutto il dovere ad ognuno di noi di prendersi la responsabilità di ciò che si dice e di ciò che si scrive. In ogni caso il bello di Giulia è che ci vuole sicuramente ben altro per riuscire a fermarla, o anche solo a offuscare quello splendido sorriso che luccica ben più delle dozzine e dozzine di medaglie conquistate tra campionati italiani, europei, mondiali e olimpici.

A proposito: i ben informati dicono che sarà al Tardini, oggi pomeriggio, sugli spalti per Parma-Cagliari. Applauditela, fino a spellarvi le mani. Magari in un colpo solo riuscirà a percepire quell’immensa stima che Parma e i parmigiani nutrono per lei. Una campionessa in carrozzina che ha la forza di una tempesta e un sorriso capace di sgretolare qualsiasi becera e vigliacca forma d’odio come quotidianamente sgretola le difficoltà che la vita le presenta. Perché lei, e tutti noi, dobbiamo sapere che una minoranza ignorante e rumorosa non potrà mai superare i decibel dell’amore, della stima e del rispetto. Non lo possiamo permettere.

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