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Cronaca

La Guida Michelin Italia presentata per la prima volta al Teatro Regio

Sono 294 i ristoranti italiani con una stella Michelin; 41 con due stelle e 8 con tre stelle. In tutto 343 ristoranti che portano un indotto sul territorio di ben 281 milioni di euro

Parma ha vissuto oggi una giornata memorabile che ha coinciso con la presentazione al Teatro Regio, per la prima volta nella sua storia, della Guida Michelin Italia. Un momento certamente prestigioso legato al riconoscimento, un anno fa, di Parma Città Creativa per la Gastronomia Unesco. Un fatto significativo che fa di Parma un punto di riferimento per il gusto a livello italiano e internazionale. Ben 150 giornalisti italiani e della stampa estera hanno preso parte alla cerimonia che si è svolta al Teatro Regio dove sono intervenuti il sindaco, Federico Pizzarotti; l'assessore regionale al turismo Andrea Corsini e il direttore internazionale delle Guide Michelin, Michael Ellis, presenti le massime autorità cittadine, tra cui l'assessore al turismo, Cristiano Casa, e l'assessore alla cultura, Laura Maria Ferraris. Sono 294 i ristoranti italiani con una stella Michelin; 41 con due stelle e 8 con tre stelle. In tutto 343 ristoranti che portano un indotto sul territorio di ben 281 milioni di euro, come “taste tourism”, un dato certamente significativo per quanto riguarda il turismo.

Per il primo cittadino, Federico Pizzarotti, Parma ha tutte le qualità per ospitare un Museo Nazionale della Gastronomia. E' questa la sfida a cui il sindaco ha fatto riferimento nel suo intervento in apertura della cerimonia per l'assegnazione delle stelle Michelin. “Parma – ha spiegato Pizzarotti – festeggerà, nel 2017, i 2.200 anni dalla sua fondazione. E' una città viva e dinamica dove cibo e gusto rappresentano una tradizione prima di tutto culturale. Da qui nasce la mia proposta di fare a Parma un Museo Nazionale della Gastronomia, in un contesto in cui la città può offrire molto anche da un punto di vista di luoghi”. Nel dare il benvenuto alla folta platea del Teatro Regio, il sindaco si è soffermato sul fatto che “il riconoscimento di Parma Città Creativa della Gastronomia Unesco ha spinto l'Amministrazione a lavorare sulle eccellenze e le qualità per costruire un futuro per la città e per la Food Valley di cui Parma è simbolo”. Il sindaco ha ricordato, a conclusione del suo intervento, l'industriale dell'olio recentemente scomparso, Paolo Coppini. “So che sarebbe stato felice di essere qui oggi”.

La guida Michelin presentata al Teatro Regio

L'assessore regionale al turismo, Andrea Corsini, ha sottolineato come sia oggi più che mai importante operare in sinergia. “L'obiettivo della Regione – ha spiegato – è quello di valorizzare prodotti ed eccellenze presenti lungo la via Emilia con un progetto, “Emilia”, che sappia coinvolgere tutte queste realtà dalla Motor Valley alla Food Valley senza soluzione di continuità”. La Regione Emilia Romagna ha un primato quello di avere 44 prodotti Dop e Igp. “Il nostro fine – ha concluso l'assessore regionale – è quello di creare un sistema integrato attraverso la valorizzazione dei prodotti e delle produzioni per dare impulso anche al turismo”.

La cerimonia è stata segnata dalla presentazione dei nuovi ristoranti e chef che hanno guadagnato una stella Michelin. E' seguita la presentazione delle nuove entrate per quanto riguarda le due stelle Michelin e si è conclusa con i ristoranti con tre stelle Michelin.

La giornata prosegue questa sera alle 19 con un Welcome Cocktail nello scalone del Teatro Farnese e con la Starred Award Cerimony, alle 19.30, al Teatro Farnese, nel Palazzo della Pilotta. Seguirà il Gala Dinner riservato ai partecipanti. 

I ristoranti stellati della nuova Guida Michelin 2017 tra Parma e provincia sono quattro. Esce però il Tramezzo dalla lista, dopo la perdita della stella, rafforza la sua candidatura Parizzi in strada della Repubblica e c’è anche l’Inkiostro: una stella ciascuno, sinonimo di “cucina di grande qualità”. 
In provincia si distinguono l’Antica corte Pallavicina dello chef Massimo Spigaroli, a Polesine Par-mense, e la Stella d’oro a Soragna. 
Da Parizzi “vi troverete riferimenti parmigiani, ma anche una creatività sofisticata ed intelligente che reinterpreta con stile classici italiani e internazionali”. Nel menu asparagi e ricotta di mugola, bigoli al torchio con ragù di polipo e crema di asparagi, misto di pesce cotto nel vaso con cous cous alle ver-dure. Carta dei vini particolarmente attraente. Si spende dai 50 ai 70 euro circa.
 Inkiostro: Tegolini di bianco d’uovo, crema di parmigiano e tartufo nero, ostriche leggermente affu-micate, crema di pistacchio, olio di ginepro e spirale d’uovo cotto a freddo, elementi piccanti e citrici. In via San Leonardo. Da 75 a 140 euro.

Locanda Stella d’oro: “Nelle terre verdiane, l’ambiente offre tutto il sapore e la magia di una trattoria. E neppure la cucina se ne discosta tanto, è la tradizione personalizzata”. Costa dai 50 agli 80 euro circa.

Antica corte Pallavicina: “Uno dei templi del culatello di cui vi mostreranno la suggestiva cantina per la stagionatura”. A Polesine, in strada del Palazzo due torri. Si spende dai 60 ai 160 euro.

Osteria del 36 in via Saffi, dove spiccano le specialità parmigiane: tortelli d’erbette e petto d’anatra caramellato all’aceto balsamico. Dai 30 ai 60 euro. 

Shakespeare in via Goito, con una “cucina tutta votata ai classici emiliani con qualche inserimento di pesce. Costa dai 30 ai 50 euro.

Ai Due Platani, in via Budellungo: “Cucina emiliana dove spiccano i salumi, i tortelli di erbette, il ge-lato alla crema mantecato al momento”. Giudizio: “Memorabile”. Si parte da 29 euro fino a un mas-simo di 50.

A Fidenza, Podere San Faustin. Prezzi dai 29 ai 55 euro. Dai tortelli di zucca alla coscia d’oca, “per finire con sontuosi, imperdibili dolci”. 

L’osteria del Castellazzo. “È una storia di passione e caparbietà della giovane titolare, laureata in lettere e poi convertitasi alla passione per la cucina”. Spesa dai 27 ai 47 euro.

Romani, in via dei Ronchi a Vicomero. Si spende dai 22 ai 55 euro.

A Calestano la Locanda Mariella, in località Fragnolo: costa tra i 24 e 46 euro.

     

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