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Cronaca

Io non rischio: parte la campagna informativa della Protezione Civile

“Si tratta di una campagna informativa che si riallaccia al Piano di Protezione Civile per conoscerlo meglio ed essere in grado di auto proteggersi"

iene presentata oggi la campagna “Io no rischio”, promossa dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, con l'adesione dei servizi di protezione civile comunali, tra cui quello di Parma che ha aderito all'iniziativa. Ne hanno parlato, questa mattina, durante una conferenza stampa, l'assessore all'urbanistica, edilizia, lavori pubblici ed energia Michele Alinovi; il comandante della polizia municipale Gaetano Noè ed il responsabile della struttura operativia protezione civile e sicurezza del Comune di Parma, Claudio Pattini.

“La campagna informativa si inserisce in una strategia comunicativa – ha spiegato l'assessore Michele Alinovi – in tema di Piano di Protezione civile. Gli argomenti più significativi sono rappresentati da alluvioni e terremoti. Grazie a questa campagna si dà la possibilità di acquisire informazioni dirette da parte dei cittadini per capire le attività da svolgere come singoli e gruppi per mettere in atto il Piano di Protezione civile stesso”. L'assessore, facendo riferimento all'anniversario dell'esondazione del Baganza, ha anche auspicato che Regione e Servizio Tecnico di Bacino procedano nelle opere di messa in sicurezza sulla sponda del Baganza verso via Montanara, ad oggi non completate.

Claudio Pattini, responsabile della Struttura Operativa Protezione Civile e sicurezza del Comune, ha rimarcato l'importanza di un'iniziativa che nasce da Anpas. “Si tratta di una campagna informativa – ha precisato – che si riallaccia al Piano di Protezione Civile per conoscerlo meglio ed essere in grado di auto proteggersi. L'iniziativa diffonde la cultura della Protezione Civile e mette al corrente dei rischi indotti da eventi calamitosi per informare la popolazione sui modi e metodi su come comportarsi”.

Il comandante della Polizia Municipale, Gaetano Noè, ha fatto presente che la campagna informativa è assai utile anche per le forze di polizia “che possono intervenire davanti a persone consapevoli dei rischi e dei comportamenti da tenere, grazie anche all'adeguamento del nuovo Piano di Protezione Civile”.

L'appuntamento è per sabato 15 e domenica 16 con i volontari della protezione civile e dell'Associazione Croce Gialla di Parma – Anpas che allestiranno uno stand in piazza Garibaldi, aperto tutto il giorno per dare informazioni su come affrontare in modo appropriato le emergenze legate ai rischi che possono colpire la cittadinanza, dai terremoti alle alluvioni.

L'iniziativa è resa possibile grazie all'impegno della Struttura Operativa Protezione Civile del Comune di Parma e dell'Associazione Croce Gialla di Parma – Anpas che sarà presente con il proprio personale per illustrare il Piano di Protezione Civile Comunale. Il Piano di Protezione civile Comunale è uno strumento molto importante in quanto contiene l'analisi di tutti i rischi del territorio, le procedure di emergenza da attivare in caso di emergenza e le buone pratiche di auto protezione. Contestualmente sarà presente anche uno stand del Soccorso di Protezione Civile per la Campagna sulla defibrillazione e rianimazione cardio polmonare,dell'Associazione Croce Gialla di Parma – Anpas , con prove pratiche sul posto grazie all'impegno di personale specializzato.

Io non rischio è una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. Ma ancora prima di questo, Io non rischio è un proposito, un’esortazione che va presa alla lettera. L’Italia è un Paese esposto a molti rischi naturali, e questo è un fatto. Ma è altrettanto vero che l’esposizione individuale a questi rischi può essere sensibilmente ridotta attraverso la conoscenza dei problemi legati al rischio sismico, idrogeologico, industriali e ambientali in genere. La campagna, che si svolge in centinaia di piazze italiane, punta sulla sensibilizzazione e conoscenza dei rischi. Questo tipo di conoscenza, per essere realmente utile, di solito comporta un livello di approfondimento che difficilmente può essere comunicato con un semplice spot radiofonico o televisivo.

L’ideale, per un cittadino, sarebbe poter parlare con qualcuno capace di raccontargli tutto quello che occorre sapere sul terremoto, sul maremoto o su qualsiasi altro rischio, magari incontrandolo direttamente nella sua città, in piazza, un sabato o una domenica mattina. Ed è qui che si è accesa la lampadina: i volontari di protezione civile. Le associazioni di volontariato di protezione civile sono presenti in tutta Italia. I volontari vivono e operano sul proprio territorio, lo conoscono e a loro volta sono conosciuti dalle istituzioni locali e dai cittadini. Da questi presupposti è nata l’idea originaria di “Io non rischio”. Formare i volontari di protezione civile sulla conoscenza e la comunicazione del rischio per poi farli andare in piazza, nella loro città, a incontrare i cittadini e informarli.

Da qui la necessità di focalizzare l'attenzione, particolare, sui temi legati alla consapevolezza delle possibili conseguenze e l’adozione di alcuni semplici accorgimenti. E attraverso conoscenza, consapevolezza e buone pratiche poter dire, appunto: “io non rischio”. Io non rischio è anche lo slogan della campagna, il cappello sotto il quale ogni rischio viene illustrato e raccontato ai cittadini insieme alle buone pratiche per minimizzarne l’impatto su persone e cose. E in questo caso il termine slogan, che in gaelico significa “grido di battaglia”, è particolarmente appropriato: è la pacifica battaglia che ciascuno di noi è chiamato a condurre per la diffusione di una consapevolezza che può contribuire a farci stare più sicuri. 


 

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