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Cronaca

L'ex giocatrice di Botti: "L'ha fatto per bisogno di soldi"

Intervista a una delle atlete allenate recentemente dal tecnico di volley arrestato per spaccio di cocaina: voglio pensare che sia tutto un equivoco

“La prima cosa che ho pensato è stata: ‘ma è uno scherzo?’ Marco non può essere stato coinvolto in un giro simile. Non il Marco che conosco io, che conoscono tante persone”. E’ questo il commento di una sua giocatrice, che preferisce restare anonima e non rivelare la sua identità. Cosa che Marco Botti non può più fare. Perché il suo volto mercoledì è stato sbattuto in prima pagina. Finito in una storia di droga, cocaina per la precisione, probabilmente per arrotondare, l’ex allenatore di pallavolo, che ha nella stagione d’oro 2001-2002, ha portato la Coop in serie B (ha importanti trascorsi in serie B1 e B2 e A2 con Cavalca, Guru Volley, Cariparma, Terre Verdiane), si è lasciato andare ed evidentemente per una soffiata è stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Cocaina già impacchettata e pronta per essere ceduta è stata trovata all’interno della custodia di una telecamera in casa, dato che Botti si è improvvisato – una volta fuori dallo sport – video-maker. L’altra la custodiva addosso, il mercato chiama e lui risponde. Non si sa ancora come sia entrato nel giro, molti credono che abbia agito per bisogno di soldi. “Altrimenti non me lo spiego – dice sempre la giocatrice che ha lavorato con lui per un paio di anni. Eppure la sua è una splendida famiglia, mi spiace davvero”. 

Come ha conosciuto Botti? 

“Mah, l’ho conosciuto al mare, in un torneo. Ha fatto di tutto per portarmi a giocare a Parma. Io vengo da fuori  e con lui ho avuto un rapporto speciale. Grazie a lui sono venuta a Parma a giocare a pallavolo, ero all’inizio, mi ha aiutato. Mi ha fatto conoscere la sua famiglia, mi hanno tenuto in casa a dormire, dopo l’infortunio alla caviglia non riuscivo a camminare ne a fare nulla, la madre mi portava il pranzo a letto. Ho sempre avuto un buon rapporto con lui, lui era l’amico di tutti”. 

Se lo aspettava?

“Ma no. L’avevo risentito a novembre, credo che nessuno possa parlare male di lui. Nessuno si aspettava una roba del genere, da lui poi. Non ho mai sentito parlare di cocaina, Marco non era in giri brutti. Ci sono rimasta malissimo. Non ci volevo credere all’inizio. E’ l’ultima persona che pensi possa fare certe cose. Non ci posso credere. Immagino i genitori come l’abbiano presa”.

Che famiglia è la sua?

“Fatta di persone bravissime, umili. Botti era l’allenatore di tutti, una persona pronta a dare consigli, ad aiutarti. Ci ha fatto crescere. Con lui anche i suoi genitori mi hanno aiutato a crescere. Guardi, tutto avrei pensato, anche alle scommesse, ma la droga zero. No, quell’argomento proprio no. I suoi genitori saranno dilaniati per questa notizia”. 

Che tipo è Botti?

“Un curioso. Uno che sa stare al mondo, uno che si incuriosiva su tutto, si informava, non aveva una mentalità chiusa, ma per arrivare a dirle che frequentava giri di droga... . Guardi, chiudiamola qui che è meglio”.

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