rotate-mobile
Cronaca Centro / Borgo Bruno Longhi

L'incubo dell'antiquario rapinato: "Ci sono dei complici, non era solo. Qui in centro conviviamo con paura e sospetti"

Carlo Pellerzi: "Siamo al buio e soli, dopo le 19 non passa più nessuno"

"Qui siamo al buio e soli. Dopo le 19, alla sera, non passa un'anima e abbiamo paura. E pensi un po': siamo in centro". Il titolare del negozio di antiquariato svaligiato mercoledì sera, Carlo Pellerzi, stava chiudendo la porta a chiave e stava andando a sporgere denuncia in Questura. Perché la sera prima, mercoledì intorno all'orario di chiusura, due giovani si sono palesati nei pressi del negozio in sella a una bicicletta. Solo uno dei due, a volto scoperto, ha fatto irruzione nel locale: "Era vestito bene, mai avrei pensato che si potesse trattare di un bandito - ha detto il proprietario del negozio in Via Bruno Longhi -". Gli ha chiesto prima una sigaretta, poi dei soldi per comprarle prima di estrarre un cutter e brandirlo sotto al suo naso. "Non c'era nessuno, io ho avuto paura, guardavo fuori al di là della vetrina nella speranza che qualcuno passasse e vedesse la scena, ma niente. Questo tizio ha portato a casa duemila euro, un incasso importante che probabilmente si è diviso con l'altro tizio che faceva il palo, visto che sono andati via insieme. Non li ho mai visti prima. Sono italiani secondo me, almeno quello che ha parlato con me". Al di là del racconto che meraviglia sempre perché - pur non essendo il primo da quelle parti - in pieno centro non credi possa succedere una cosa del genere, quello che emerge dalla vicenda è che i commercianti della zona lamentano all'unisono la mancanza di telecamere e di sicurezza in un punto centrale di una città che si sta rendendo teatro di scene del genere giorno dopo giorno. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'incubo dell'antiquario rapinato: "Ci sono dei complici, non era solo. Qui in centro conviviamo con paura e sospetti"

ParmaToday è in caricamento