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Cronaca

La Chiesi dona un kit wireless per ecografie polmonari a domicilio

La sonda, modello “Cerbero” con tecnologia wi-fi, trasmette i dati ad un tablet che, con l’installazione di un’apposita applicazione, permette di visualizzare le ecografie polmonari senza collegare cavi

Un’indagine ecografica dell’apparato respiratorio precisa e veloce, eseguita direttamente al domicilio dei pazienti più vulnerabili: oggi tutto questo è possibile grazie ad un kit per sonda ecografica wireless, donato da Chiesi Italia, la filiale italiana del Gruppo Chiesi, al Servizio di ossigeno e ventiloterapia domiciliare dell’Ausl di Parma. Si tratta di una tecnologia innovativa, che consente di effettuare a domicilio la diagnosi precoce di patologie respiratorie utilizzando una strumentazione senza fili, evitando quindi gli spostamenti ad alcune categorie di persone definite a rischio.

La sonda, modello “Cerbero” con tecnologia wi-fi, trasmette i dati ad un tablet che, con l’installazione di un’apposita applicazione, permette di visualizzare le ecografie polmonari senza collegare cavi, consentendo ai professionisti Ausl di tutta la provincia di trasportare agevolmente l’apparecchiatura. Il kit completo, composto da sonda, tablet ed alcuni accessori verrà utilizzato nelle visite pneumologiche e multispecialistiche su pazienti fragili (anziani la cui condizione di vulnerabilità sanitaria aumenta il rischio di complicanze, potenzialmente anche gravi). Oltre a consentire una diagnosi a domicilio di patologie respiratorie collegate all’infezione da covid-19, il kit verrà largamente utilizzato anche per condurre indagini pneumologiche di routine, come l’individuazione di addensamenti polmonari o versamenti pleurici. Il Servizio di ossigeno e ventiloterapia domiciliare è composto da due medici pneumologi e tre infermieri, e garantisce un supporto a tutti i pazienti con difficoltà respiratorie.

I professionisti assicurano un piano assistenziale che comprende, oltre a visite e terapie, anche la fornitura degli strumenti respiratori più adatti, come concentratori e bombole di ossigeno liquido e ventilatori. L’accesso al Servizio avviene su richiesta del Medico di medicina generale o – in caso di ricovero - dello Specialista ospedaliero al momento della dimissione: in accordo con gli infermieri dello Sportello per le cure domiciliari viene concordato un piano terapeutico specifico, in grado di individuare le cure e gli ausili più adeguati. Nel 2019 i pazienti presi in carico dal Servizio in tutta la provincia sono stati circa tremila.

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